Carlo Calenda: «Conte sarà il Dracula del Partito Democratico»

Il leader di Azione all’attacco di Bonino: i radicali hanno fatto accordi anche con Berlusconi

«Ma a lei pare normale che un condannato per mafia possa dire che ha 140 mila voti a disposizione?». Il leader di Azione Carlo Calenda oggi va all’attacco dell’accordo tra Matteo Renzi ed Emma Bonino per la lista Stati Uniti d’Europa alle elezioni dell’8 e del 9 giugno. I radicali, secondo l’ex ministro, «lo fecero già con Berlusconi. Sono convinti che la loro purezza ideale non ne risentirà. Io non la penso così e non avrei dato spazio a Cuffaro». E dice che Federico Pizzarotti si candiderà: «Uno che è stato un bravissimo sindaco di Parma, e che rompendo con +Europa porta con sé 40 amministratori locali e oltre 1300 iscritti. E correrà con noi anche Daniele Nahum, che ha lasciato il Pd di Milano, stufo delle contraddizioni del suo partito».


Il M5s

Secondo Calenda il Pd è il partito del “ma anche”: «Si schiera per l’invio di armi in Ucraina e poi candida Marco Tarquinio e Cecilia Strada, che sono contrari. E Giorgio Gori, che invece è favorevole». La lista si chiamerà «Siamo Europei, come nel 2019, quando mi candidai col Pd e presi 280mila voti». Mentre sulle liti tra Pd e M5s pensa che Conte «sarà il Dracula del Partito democratico». Perché «fa il suo cinico gioco. Il candidato premier lo vuole fare lui. Terrà il Pd sulle spine fino alla fine e poi porrà le sue condizioni». Se fosse in Elly Schlein, lo mollerebbe: «Anche perché al Nord non esiste». E alle elezioni andrebbe «da solo, cercando di recuperare il consenso perduto. E quando si saranno ristabilite un po’ le distanze a quel punto Conte tornerà al suo posto, come merita. Non vedo alternative. Non si può rimanere appesi ai suoi capricci». Anche perché «se resta con Conte il Pd rimarrà impigliato nella tela di un qualunquista. Un uomo di destra. E non me lo auguro».


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