L’Iran sequestra una nave «legata a Israele» nello Stretto di Hormuz. A bordo 25 membri dell’equipaggio. Gli Usa: «Liberateli» – Il video

Per gli Usa i 25 membri dell’equipaggio della Msc Aires sarebbero «cittadini indiani, filippini, pakistani, russi ed estoni»

Una nave commerciale battente bandiera portoghese è stata abbordata e posta sotto sequestro dopo un assalto nello Stretto di Hormuz, tra il Golfo Persico e il Golfo di Oman. A compiere l’assalto, via elicottero, sarebbero stati membri delle Guardie rivoluzionarie iraniane. La tv di Stato di Teheran ha poi confermato che le forze della Repubblica islamica hanno preso il controllo della nave definendola «legata a Israele». La nave è la Aires della Mediterranean Shipping Company (Msc), gruppo internazionale con sede a Ginevra. «Una porta-container chiamata Mcs Aries è stata presa dalle forze speciali marittime nel corso di un’operazione condotta con un elicottero nei pressi dello Stretto di Hormuz», scrive l’agenzia di stampa di Teheran Irna. La nave «batte bandiera portoghese – continua l’agenzia – ed è gestita dalla società Zodiac, che appartiene al capitalista sionista Eyal Ofer», e stava «dirigendosi verso le acque territoriali iraniane». A bordo dell’imbarcazione ci sono 25 membri di equipaggio, ha fatto poi sapere la stessa Msc.


Le immagini dell’assalto

Un filmato visionato dall’Associated Press e poi circolato sui social media – apparentemente collegato all’evento – mostra un elicottero approcciare l’imbarcazione e un commando armato fare irruzione sulla nave prima di porla sotto sequestro. I primi a segnalare l’incidente, nello Stretto che separa l’Iran dall’Oman, sono stati i funzionari dell’Umkto, lo United Kingdom Maritime Trade Operations. L’Ap non ha potuto verificare immediatamente il video, ma ricorda come dal 2019 Teheran è impegnata in una serie di sequestri di navi nella regione e che «gli sono stati attribuiti attacchi contro navi nel contesto delle continue tensioni con l’Occidente sul suo programma nucleare in rapido avanzamento».


La preoccupazione degli Usa

L’assalto alla nave arriva nei giorni della massima tensione tra Israele e Iran: insistenti rapporti d’intelligence occidentale danno per imminente un attacco di larga scala del regime degli Ayatollah contro lo Stato ebraico, in risposta al raid del 1° aprile attribuito a Israele sul consolato iraniano di Damasco. Non è chiaro se il sequestro odierno della nave possa essere considerato un primo elemento di un possibile attacco su più fronti, o l’attesa rappresaglia iraniana tout court. Per il momento dalle autorità israeliane non è arrivata alcuna reazione ufficiale a quanto accaduto nello Stretto di Hormuz. A parlare sono invece gli Usa, che tramite una portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale condannano «fermamente» il sequestro della nave «in acque internazionali» e ne chiedono il rilascio immediato, e fanno sapere che l’equipaggio posto sotto sequestro «è composto da cittadini indiani, filippini, pakistani, russi ed estoni». Come a dire che di israeliano o perfino di occidentale, su quella nave, c’è ben poco. Resta la preoccupazione per ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore, testimoniata dalla scelta di Joe Biden, rientrato questo pomeriggio in anticipo dal Delaware per «consultazioni urgenti» alla Casa Bianca sulla crisi in Medio Oriente.

Foto di repertorio: EPA/US NAVY, 2020

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