Ecco perché questo video non dimostra una fuga degli israeliani a causa dell’attacco iraniano

Israele aveva chiuso lo spazio aereo causando ritardi e cancellazioni dei voli. Il video non parla di una fuga, ma cita la compagnia di bandiera che aveva ripreso a lavorare

Circola un video, condiviso sulla piattaforma Threads di Meta, che mostrerebbe una massiccia fuga di israeliani verso l’estero a seguito dell’attacco da parte dell’Iran del 13-14 aprile 2024. Nella clip, che risulta ripresa nell’aeroporto “Ben Gurion” di Tel Aviv, viene riportato il seguente messaggio: «Perché lasciare la “Terra Promessa” non dovrebbe essere il “popolo eletto” a diffenderla?». In realtà, il video non dimostra alcuna fuga a seguito dell’attacco da parte dell’Iran.

Per chi ha fretta

  • Il testo e l’audio in ebraico non fanno intendere alcuna fuga.
  • Viene citata solo la compagnia aerea israeliana con il seguente testo: «Solo all’El Al».
  • A seguito dell’attacco da parte dell’Iran, Israele aveva chiuso lo spazio aereo causando ritardi e cancellazioni dei voli.
  • Tra le prime compagnie a riprendere il servizio c’era proprio quella di bandiera citata nel video.
  • Date le numerose cancellazioni, risulta evidente una presenza massiccia di cittadini nell’aeroporto.
  • Nonostante non si possa riconoscere la nazionalità di ogni persona ritratta nel video, risulta plausibile la presenza di molti israeliani in partenza per le feste di Pasqua.

Analisi

Il video viene condiviso con il seguente commento su Threads:

Si sono spaventati per 3 petardi dell’Iran. Ora non ridono più sui social sulle morti palestines1 eh

Nei post successivi, l’account sostiene di aver «preso il video da una pagina dove erano scritti i dettagli» e che «il clown che registra parla in ebraico, non in svedese» come prova per sostenere che a “scappare” siano cittadini israeliani.

Cosa si dice nel video

Nel video c’è una scritta dove leggiamo «Solo all’El Al», in riferimento alla compagnia aerea di bandiera israeliana. Utilizzando Sonix.ai, abbiamo ottenuto la trascrizione dell’intervento dell’autore del video: «Buono per chi non lo sapeva. Sì, guarda cosa succede in Netbag in questo modo ogni giorno». Di fatto, non viene posto alcun riferimento all’attacco da parte dell’Iran.

L’aeroporto del video

L’aeroporto in questione è il “Ben Gurion” di Tel Aviv, riconoscibile dalle lettere luminose nelle colonne.

La chiusura dello spazio aereo

L’attacco da parte dell’Iran è avvenuto la sera del 13 aprile (fuso orario italiano). A causa di quest’ultimo, Israele aveva chiuso lo spazio aereo causando numerose ritardi e/o cancellazioni dei voli.

Oltre alla chiusura dei cieli, l’aeroporto sarebbe stato evacuato: «Ben Gurion airport in Israel has been evacuated and shut down its operations as Iran launches attack drones and missiles on Saturday night. The first time Iran has ever struck at Israel directly».

Le conseguenze sui voli e le festività

La chiusura è durata circa 7 ore. Come riportato dai media locali, la maggior parte dei voli delle compagnie aeree straniere hanno subito ritardi, mentre la compagnia di bandiera israeliana ha ripreso celermente le attività, andando incontro ai viaggiatori in partenza per le festività pasquali:

La compagnia di bandiera El Al Israel Airlines ha dichiarato di aver ripreso le operazioni e di “lavorare per ristabilire l’orario dei voli il prima possibile”, mentre gli israeliani si riversavano all’aeroporto Ben Gurion, in viaggio per le imminenti vacanze di Pasqua

Nonostante ciò, la compagnia di bandiera aveva «cancellato 15 voli verso l’Europa, Dubai e Mosca previsti per domenica» 14 aprile, creando inevitabilmente un disagio per chi si era presentato in aeroporto avendo già acquistato il biglietto in anticipo, ben prima dell’attacco da parte dell’Iran. Secondo Israelhayom.co.il, molte compagnie aeree non sono tornate pienamente operative nei giorni successivi. Di fatto, molte avevano cancellato i voli per Israele a seguito della chiusura dei cieli. Secondo un servizio di i24NEWS, nella giornata del 14 aprile sarebbero transitati circa 160 voli anziché 380.

Su GettyImages è possibile visionare diversi scatti dell’aeroporto, incluso quello dei cartelloni indicante le partenze con tutte le relative cancellazioni dei voli.

La “fuga degli israeliani” per le festività ebraiche

Come riportato dalle testate locali, molti israeliani erano in partenza per le vacanze di Pasqua. Tale partenza era ben nota da prima dell’attacco da parte dell’Iran.

In un articolo di Haaretz.com del 2002 si parlava di circa 200 mila cittadini in partenza, pertanto risulta normale osservare un afflusso di viaggiatori verso l’aeroporto principale. Risulta ulteriormente evidente la presenza di numerosi israeliani e stranieri durante la giornata del 14 aprile a seguito della chiusura dei cieli e della cancellazione di numerosi voli.

Conclusioni

L’attacco da parte dell’Iran aveva costretto Israele a chiudere lo spazio aereo. Molte compagnie aeree straniere avevano cancellato i loro voli, causando non pochi disagi in aeroporto. Una volta riaperto i cieli, tra le prime compagnie a tornare in attività c’era quella di bandiera, citata nel video. Nella clip non si fa riferimento ad alcuna “fuga” a seguito dell’attacco, ma mostrerebbe le code di coloro che attendono di poter partire con la compagnia aerea israeliana. Il periodo dell’attacco coincide con l’inizio delle partenze per le festività di Pasqua, dove normalmente partono verso l’estero migliaia di cittadini israeliani ogni anno.

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