Canfora a giudizio per diffamazione a Meloni, Travaglio: «La premier non è nazista ma i suoi elettori sono nostalgici»

Il giornalista consiglia alla leader di FdI di accontentarsi della decisione della giudice e di lasciar cadere la lite

«Non penso che Giorgia Meloni sia nazista, né nell’anima ne nel corpo, perché è una donna dei nostri tempi. Lei non c’entra nulla con il nazismo ma purtroppo ha degli elettori nostalgici e per questo non dice mai delle cose molto chiare o molto nette sull’infausto ventennio fascista». Marco Travaglio interviene in diretta a Otto e mezzo sulla vicenda che vede protagonista lo storico e filosofo Luciano Canfora e la premier Meloni. Canfora è stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata nei confronti dell”attuale presidente dell’allora leader di Fratelli d’Italia, che definì «neonazista nell’animo». Secondo il direttore de il Fatto Quotidiano, le accuse dell’intellettuale sono ingiuste ma legittime, e Meloni farebbe bene a non proseguire nel dibattimento. «Penso che Canfora abbia tutto il diritto di dire quello che pensa, e chi viene definito neonazista di chiedere un intervento del giudice se lo ritiene offensivo», prosegue Travaglio, «credo che chi diventa presidente del Consiglio dovrebbe spogliarsi di tutte le sue liti private perché ha assunto un potere tale per cui chi ha espresso quella critica anche molto forte diventa un moscerino rispetto al capo del governo». Il giornalista aggiunge una considerazione: «Per non mettere in imbarazzo i giudici secondo me meloni potrebbe accontentasi del rinvio a giudizio ed evitare di andare avanti. Soprattutto in considerazione del fatto che Canfora è universalmente noto come un intellettuale di altissimo livello quindi è liberissimo di pensare di Giorgia Meloni quello che vuole, e lei deve accontentarsi di essere ora presidente». Anche Canfora è ospite della trasmissione di La7, e sul rinvio a giudizio dice solamente poche parole: «Non posso giudicare io l’operato del giudice, è mio dovere prenderne attimo con serietà massima. D’ora in avanti credo che manterrò riserbo quando si parlerà di questo materiale, accolgo con entusiasmo la richiesta del giudice di un arricchimento probatorio in vista dell’udienza del 7 ottobre prossimo».


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