Fratoianni smentisce il Foglio sulla trattativa per candidare Ilaria Salis con Avs: «Non esiste nessun piano»

Il leader di Sinistra italiana esorta la stampa a «evitare un surreale dibattito» su una persona che si trova in quelle condizioni di detenzione

È durata qualche ora la notizia del Foglio, secondo cui Alleanza verdi sinistra aveva chiuso un accordo per candidare Ilaria Salis come capolista alle Europee, nella circoscrizione Nord-Ovest. Secca la smentita di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana: «Leggo sul Foglio di un “Piano Fratoianni” per la candidatura di Salis nelle liste di Avs. Non esiste nessun “piano Fratoianni”. Eviterei che su una persona nelle condizioni in cui si trova Salis si scatenasse un surreale dibattito mediatico che non l’aiuta certamente. Avs annuncia le sue candidature in modo trasparente senza bisogno di costruire improbabili piani segreti». Secondo l’articolo di Simone Canettieri, invece, l’operazione per portare a Strasburgo la 39enne, detenuta a Budapest da oltre 13 mesi, era «data per chiusa». L’annuncio, secondo il quotidiano, sarebbe dovuto avvenire già durante l’iniziativa a Roma denominata “Coraggio di osare”, nello scorso weekend. Il segretario di Sinistra italiana, il 16 aprile, a proposito della candidatura di Salis, aveva dichiarato: «Oggi, martedì, la candidatura non c’è, domani non si sa».


Il contenuto dell’articolo

L’articolo spiega che «il padre di Salis, gli avvocati della giovane e la stessa detenuta a Budapest (sebbene non direttamente) stanno valutando, ancora una volta, i pro e i contro di questa candidatura». Vari dirigenti di Sinistra italiana avrebbero confermato che si tratta sul nome di Salis, prova ne è che il capolista nel Nord-Ovest non è stato ancora annunciato. La prudenza è data dal fatto che, se l’alleanza non dovesse superare il 4%, per Salis il danno sarebbe doppio. Ma è anche vero che tutti i sondaggi danno lo sbarramento per superato, anche grazie a candidature considerate forti come Ignazio Marino al Centro, Leoluca Orlando nelle Isole e Mimmo Lucano al Sud. Sulle decisioni di Salis pesano anche le valutazioni del padre nei confronti del Partito democratico che, quando la candidatura è saltata, aveva chiosato: «Non si crea un dibattito sulla pelle di mia figlia se tutti non sono d’accordo: nelle aziende non si fa così».


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