Manovra stipendi, la Juventus condannata a pagare quasi 10 milioni a Cristiano Ronaldo

La decisione del Collegio arbitrale sulla «carta segreta» della seconda manovra stipendi con la quale il club si impegnava a versargli una integrazione dello stipendio

La Juventus dovrà pagare 9,7 milioni di euro a Cristiano Ronaldo, quelli previsti nella carta segreta della seconda manovra stipendi con la quale il club bianconero si impegnava a versare al campione portoghese una integrazione dello stipendio. Lo ha stabilito il Collegio arbitrale formato da Gianroberto Villa, Leonardo Cantamessa e Roberto Sacchi – quest’ultimo l’unico contrario alla decisione – convocato per dirimere la controversia tra le due parti, che ha condannato la «Juventus F.C. S.p.A. a pagare a Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro la somma di Euro 9.774.166,66, con la rivalutazione dal dì del dovuto e gli interessi legali dalla richiesta al saldo sulla somma annualmente rivalutata». Il club torinese sosteneva che qualsiasi accordo economico pregresso veniva annullato e sostituito da una clausola contenuta nel Transfer Agreement firmato per il trasferimento di Cr7 al Manchester United nel quale il giocatore rinunciava espressamente a qualsiasi pendenza con la società. La Juventus sosteneva anche che non vi fosse stato alcun accordo con Ronaldo in cui si prometteva la restituzione di somme integrative al salario. Il Collegio ha però dato torto al club.


«Il contratto si riferisce al trasferimento della registrazione del calciatore dall’una all’altra squadra, indica un corrispettivo per tale prestazione, ma non è individuabile alcuna previsione riferita alla sostituzione delle precedenti obbligazioni correnti», scrivono il presidente del Collegio arbitrale, «non si rileva traccia di quale nuova obbligazione abbia sostituito l’obbligazione originaria, con la conseguenza che da quell’accordo non è possibile evincere alcuna novazione che possa incidere sui rapporti anteriori tra le parti del presente arbitrato». Nel testo si fa riferimento agli scambi di messaggi avvenuti tra il General Counsel Cesare Gabasio, il Team Manager Federico Cherubin e il segretario sportivo Fabio Morganti. Quest’ultimo il 23 aprile manda due massaggi in quel gruppo. Il primo alle 13.42: «Cristiano ha firmato». Un minuto dopo aggiunge: «Ha una copia di tutti i documenti». A chiudere lo scambio è Cherubini che alle 13.44 risponde: «Bene!». In una telefonata, Gabasio diceva a Cherubini: «Se salta fuori ci saltano alla gola… tutto sul bilancio, i revisori e tutto». I decisori sottolineano come i manager siano preoccupati per la seconda manovra stipendi del club per un importo di 19 milioni di euro, e la parte residuale della prima di altri 9 milioni. Il Collegio spiega che queste conversazioni «sarebbero del tutto irrazionali se vi fosse effettivamente stata una rinuncia ai diritti di Cristiano Ronaldo».


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