La vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia all’attacco sull’aborto: «È un delitto, non un diritto» – Il video

La giornalista e opinionista lancia la bomba a «Che sarà» di Serena Bortone: «Dobbiamo avere il coraggio di dire che è un omicidio, ce lo insegna Madre Teresa di Calcutta»

Non c’è solo il caso di Antonio Scurati e del suo monologo “censurato” sul 25 aprile a Che sarà, il programma di Rai 3 condotto da Serena Bortone. Nel corso della puntata di questa sera, sabato 20 aprile, il dibattito sul significato dell’intervento della Rai sul monologo dai forti toni antifascisti (e anti-Meloni) ha lasciato spazio poco dopo a una discussione su un altro tema scottante dell’agenda politica: l’applicazione della legge 194. Negli scorsi giorni è infatti divampata la polemica – anche a livello europeo – per un emendamento al decreto Pnrr proposto da Fratelli d’Italia che avrebbe potuto aprire la strada all’ingresso delle associazioni pro-vita nei consultori. Tra gli ospiti di Serena Bortone chiamati a commentare in studio le vicende politiche del momento c’era anche la vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia. Che prima ha ridimensionato il caso Scurati parlando del «testo di un intellettuale militante che decide di raccontare una parte della storia, e afferma il farlo quando ancora a attualizza questa storia all’attualità politica». Poi ha duellato sul nodo dell’importanza (o meno) del valore dell’antifascismo con altri ospiti presenti, su tutti l’ex conduttrice del Tg1 Tiziana Ferrario. Ma la vera «bomba» Boccia l’ha sganciata sul tema dell’aborto. Un affondo probabilmente preparato con cura, vista la premessa: «Sto per pronunciare parole che mi rendo conto sono forti, e lungi da me giudicare le persone, le storie. Ma si giudica il principio. Stiamo scambiando un delitto per diritto. Qua si ha paura di dire – persino la politica ce l’ha – che l’aborto è un omicidio». Sorrisi a denti stretti e sguardi persi in studio, dove nel disorientamento si sente qualcuno – forse la stessa Ferrario – sospirare un incredulo «no…». Ma la vicedirettrice del Tg1 tira dritto, citando a sostegno della sua tesi – in linea con quella del Vaticano – una grande figura storica, quella di Madre Teresa di Calcutta: «C’è poco da sorridere. Non l’ho detto io. Quando è stato conferito il Premio Nobel per la Pace a Madre Teresa di Calcutta hanno tremato i potenti della Terra perché quando le fu fatta la domanda su quale fosse il più grande peccato, il più grande dramma dell’umanità, con coraggio quella piccola donna disse “L’aborto”, non la guerra»


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