Il Parlamento europeo chiede lo stop alle ingerenze russe ma FdI, Lega e M5S si astengono. Gozi: «Ecco il partito pro-Putin»

La risoluzione passa a stragrande maggioranza con 429 voti favorevoli, 27 i contrari e 48 gli astensioni. I grillini: «Non è filorusso chi si oppone alle armi»

Il Parlamento europeo chiede agli Stati membri di «aumentare gli sforzi per contrastare le ingerenze russe» anche in vista delle elezioni europee 2024 e a seguito delle recenti rivelazioni sui tentativi sostenuti dal Cremlino di interferire e minare i processi democratici in Europa. La risoluzione è stata votata oggi a Strasburgo a stragrande maggioranza: 429 voti favorevoli, 27 contrari e 48 astensioni. Ma a far mancare il loro sì, astenendosi, sono stati i due principali partiti della maggioranza – Fratelli d’Italia e Lega – insieme al Movimento 5 stelle. Tra gli italiani si sono schierati a favore gli eurodeputati di Forza Italia, Terzo Polo, Pd e Verdi. Per quanto riguarda i gruppi europei nel complesso, invece, il Partito popolare europeo (Ppe), Renew, i Socialisti, Verdi e The Left (con qualche distinguo) hanno votato a favore. Il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr) pure, ad eccezione di Fratelli d’Italia e parte degli spagnoli di Vox. Nel gruppo Identità e democrazia, leghisti e lepenisti si sono astenuti, mentre i tedeschi di AfD hanno votato contro.


Distinguo e reazioni

Per la delegazione del M5s al Pe, «le interferenze dei Paesi stranieri, comprese quelle russe, nella democrazia europea sono tante e vanno stroncate con tutta la forza possibile». Ma, scrivono in una nota gli eurodeputati, «è inaccettabile bollare come filorusso chi si oppone all’invio di armi nelle zone di conflitto, come quello ucraino. Si tratta di una forzatura ideologica che respingiamo: siamo una forza genuinamente pacifista, così come lo sono milioni di italiani che sono solidali con gli ucraini e proprio per questo auspicano la fine delle ostilità. Ecco le motivazioni che ci hanno spinto ad astenerci oggi durante la risoluzione votata al Parlamento europeo sul testo relativo alla lotta alle interferenze russe». Per Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e membro del Team Europe di Renew, il voto di oggi non è affatto una sorpresa poiché «il partito pro-Putin italiano è vivo ed è trasversale. Non sorprende la Lega che ha manifestato più volte la sua vicinanza con Mosca e non sorprende il M5S che sceglie l’estrema destra e non sorprende Fratelli d’Italia, coerente con Meloni che solo due anni fa nel suo libro parlava di Putin come di un grande leader europeo». Per Gozi «questo voto è l’ennesima risposta sulla vera natura delle destre estremiste in Italia, sui loro alleati in Ue come Le Pen e Afd, e su quelli fuori dall’Europa», conclude.


La risoluzione

Nella risoluzione gli eurodeputati si sono detti «preoccupati per il recente interrogatorio del principale deputato di Alternative für Deutschland (AfD), Maximilian Krah, da parte del Federal Bureau of Investigation (Fbi) degli Stati Uniti per il sospetto che abbia ricevuto denaro dagli agenti del Cremlino, e dall’arresto in Germania, il 23 aprile 2024, del suo assistente parlamentare con l’accusa di essere una spia cinese». Il testo invita quindi l’AfD, che oggi ha votato contro, a «dichiarare pubblicamente senza indugio le sue relazioni finanziarie, in particolare con il Cremlino, e a rendere pubblici lo scopo e l’importo esatto di tutti i pagamenti provenienti da fonti legate al Cremlino». Per rafforzare le difese del Parlamento europeo, il testo suggerisce di «rafforzare la cultura della sicurezza interna, comprese indagini interne approfondite per valutare possibili casi di interferenze straniere». La risoluzione invita infine il Consiglio a includere i media sostenuti dal Cremlino e altre organizzazioni radiotelevisive e mediatiche e individui responsabili di fare propaganda e disinformazione nell’Ue nel prossimo 14/o pacchetto di sanzioni.

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