Ecco perché questa foto non mostra Giuseppina Ghersi

Lo scatto risale a un altro periodo e a un altro luogo rispetto a quello indicato nella narrazione diffusa contro i partigiani

La storia di Giuseppina Ghersi è diventata negli ultimi anni particolarmente popolare tra coloro che rigettano l’antifascismo, utilizzandola per mettere in cattiva luce la storia dei partigiani. Secondo la narrazione diffusa soprattutto dal 2017 in poi, la tredicenne di Savona sarebbe stata, nel 1945, pestata, violentata e uccisa dai partigiani di fronte alla propria famiglia. Tuttavia, di ciò non ci sono prove riguardo il presunto stupro. In occasione del 25 aprile 2024, la storia è tornata a circolare associata a una foto che non mostra Giuseppina Ghersi.

Per chi ha fretta:

  • Circolano numerosi post secondo cui nel 1945 la tredicenne Giuseppina Ghersi sarebbe stata pestata, violentata e uccisa dai partigiani di fronte alla propria famiglia.
  • La narrazione diffusa presenta diversi punti non verificati e senza prove.
  • La foto che accompagna la narrazione non mostra Giuseppina Ghersi.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge:

Giuseppina Ghersi, 13 anni, Noli Savona. Tutto ebbe inizio il giorno 27 aprile 1945, alle ore 17:00. Fu stuprata e seviziata, il calvario durò tre giorni, la follia termino il 30 aprile con l’uccisione di Giuseppina, un singolo freddo e insensato colpo di pistola alla testa. Cosi, senza motivo, senza nessuna accusa, senza alcun sospetto. Giovanni Ghersi, padre di Giuseppina: <Obbligarono me e mia moglie ad assistere a tutta quella sanguinosa lucida follia “Presero la bambina e ci giocarono a pallone, portandola in uno stato comatoso”>-Un atto efferato in ogni senso, che porta il marchio terribile di una “liberazione” giunta a vertici di atrocità oggi per noi inconcepibili- Quasi dimenticavo, la piccola Pinuccia fu brutalizzata e uccisa dai partigiani comunisti. Buona festa del “Boccolo” – San Marco- compagni…

Il presunto stupro di Giuseppina Ghersi da parte dei partigiani

Quella di Giuseppina Ghersi è una storia che negli ultimi anni ha preso sempre più piede. Soprattutto in Liguria, e a Savona, di dove era originaria la ragazzina. La storia è stata spesso strumentalizzata per criticare i partigiani nel giorno della festa della Liberazione e divenne un caso nazionale nel 2017, in occasione della decisione del Comune di Noli, di affiggere una targa commemorativa in onore della tredicenne.

La notizia rimbalzò di testata in testata arrivando a ricostruire una storia in cui vennero inseriti moltissimi elementi non verificati, come ha dettagliatamente ricostruito Valigia Blu. Si sosteneva che Giuseppina Ghersi fosse stata pestata e violentata dai «partigiani comunisti» di fronte ai suoi genitori con l’accusa di essere una fascista. A dare il pretesto ai violenti sarebbe stato un tema della ragazzina che – sempre secondo la narrazione – sarebbe stato lodato da Mussolini in persona. Tuttavia, i contorni della vicenda risalente alla primavera del 1945 rimangono molto sfumati.

La storia di Giuseppina Ghersi

Il lavoro più completo di ricostruzione è stato svolto dal collettivo contro il revisionismo storico Nicoletta Bourbaki, raccolto nel saggio La morte, la fanciulla e l’orco rosso. Il documento, di cui si ha puntuale riassunto in questo articolo della Wu Ming Foundation, chiarisce alcuni aspetti. Ad esempio che non ci fu mai alcun tema lodato da Mussolini. Secondo varie fonti, Ghersi fu una vera e propria spia dei fascisti. Avrebbe operato per dire chi fossero e dove si trovassero i partigiani affinché questi potessero essere uccisi. Tutto ciò – si legge ancora nel saggio – non avveniva di nascosto, Ghersi girava spesso armata e, proveniente da una famiglia fascista, si vantava dei partigiani che faceva catturare.

Ghersi venne infine uccisa, ma la famiglia denunciò l’omicidio solo nel 1949. Infine ma non per importanza, nei documenti delle indagini non si legge mai di stupri o violenze o di una mano dei partigiani nell’uccisione, per quanto questa non possa essere esclusa.

La foto che non mostra Giuseppina Ghersi

Tra gli elementi falsi della storia c’è anche la foto con cui in molti, compresi gli autori dei post su Facebook hanno deciso di corredarla. Erroneamente, dato che la foto non mostra Giuseppina Ghersi, ma un’altra ragazza, come si può constatare nella foto originale nell’archivio di Getty Images scattata a Milano il 26 maggio 1945.

La foto storica è acquistabile anche dalla casa d’aste Eurantico, che specifica: «Foto storica partigiani che esibiscono ausiliaria con M di Mussolini dipinta in fronte erroneamente ritenuta Giuseppina Ghersi. cm18x13».

Come già riportato da Open, nemmeno l’istituto piemontese per la resistenza e della società contemporanea indica la ragazza come Giuseppina Ghersi.

Conclusioni

Circolano numerosi post secondo cui nel 1945 la tredicenne Giuseppina Ghersi sarebbe stata pestata, violentata e uccisa dai partigiani di fronte alla propria famiglia. I contorni della vicenda risalente alla primavera del 1945 rimangono molto sfumati, mentre è certo che la foto utilizzata non mostra Giuseppina Ghersi.

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