Giovanna Pedretti, la Procura chiede l’archiviazione sul caso della ristoratrice morta: «Nessuna istigazione al suicidio»

La donna era balzata alle cronache per la risposta a una recensione di stampo omofobo

La Procura di Lodi ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per istigazione al suicidio riguardante il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta lo scorso 14 gennaio nelle acque del Lambro. La vicenda era salita al centro delle cronache per la risposta della ristoratrice a una recensione di stampo omofobo e abilista di un presunto cliente. La donna era stata poi trovata senza vita dopo numerose polemiche scoppiate per il fatto che probabilmente quella recensione era finta. Le indagini condotte dagli investigatori ora hanno chiarito che nessuno avrebbe istigato Pedretti al suicidio ed è stato confermato che la recensione “incriminata” non era autentica. Questi nuovi sviluppi portano così la Procura a chiedere l’archiviazione del caso. Adesso, il fascicolo passerà al vaglio del giudice delle indagini preliminari, che deciderà se accettare la richiesta di archiviazione o se vi sono elementi sufficienti per procedere con ulteriori indagini.


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