Alex Marangon, trovate numerose costole rotte sul corpo del 25enne. L’amico: «Era preoccupato per il rito»


Emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Alex Marangon, il barman 25enne di Marcon (Venezia) ritrovato morto il 3 luglio scorso in un isolotto nel Piave, nel Trevigiano. Sul corpo del giovane sono state, infatti, trovate numerose costole rotte. Il dettaglio, stando a quanto scrive l’Ansa, è emerso dall’autopsia, che aveva già accertato il colpo alla testa, l’occhio tumefatto, i lividi al torace e l’emorragia interna. Le fratture sono soprattutto sul lato sinistro del corpo e sono compatibili con dei colpi di bastone o di una pietra di fiume. Ma la possibile arma del delitto non è ancora stata trovata. Gli esami, e le conseguenti parole del procuratore di Treviso, hanno spazzato tutte le ipotesi sul decesso che si sono susseguite in questi giorni: la festa a base di allucinogeni, l’incisione sulla pelle con il veleno di una rana amazzonica, l’assunzione dell’ayahuasca. Come ipotizzato dunque fin da subito dalla famiglia e dai legali che l’assistono, gli investigatori hanno confermato che si è trattato di un decesso di natura «non accidentale» e pertanto gli inquirenti procederanno d’ora in poi per omicidio volontario e non per morte come conseguenza di altro reato.
«Marangon era preoccupato per il rito»
Alex Marangon aveva partecipato alla festa sciamanica all’abbazia di Vidor. Non era la prima volta: aveva, infatti, già preso parte a due incontri del rituale al centro dell’indagine sulla sua morte ma era preoccupato in vista del terzo, quello dopo il quale è stato trovato morto. Lo avrebbe confidato a un amico, secondo quanto emerge da ambienti vicini alla famiglia. Il 25enne avrebbe, infatti, manifestato «timori e preoccupazioni» in vista dell’appuntamento ma non è chiaro se questa circostanza sia già all’attenzione degli inquirenti, scrive l’agenzia di stampa.
Risentiti cinque partecipanti
Nel frattempo sono stati risentiti cinque partecipanti del raduno new age. Uno dei punti centrali dell’indagine è chiarire il “buco” di circa tre ore, dal momento in cui Alex si è allontanato dai compagni, intorno alle 3 di notte, alla richiesta d’intervento fatta alle 6 ai carabinieri da parte del proprietario dell’area, dopo essere stato avvisato della scomparsa del 25enne. Gli investigatori sentiranno nuovamente nei prossimi giorni altre persone che erano presenti al raduno, una ventina in tutto, mentre è in programma a metà settimana un altro più approfondito sopralluogo a Vidor e sul greto del fiume Piave, a quattro chilometri dal punto in cui era stato visto vivo l’ultima volta.
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