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Pro Vita e FdI contro il murales per Michela Murgia a Roma, la replica dall’artista: «Non prendiamo lezioni da chi intitola un aeroporto a persone controverse»

L'opera, curata da Pietro Turano per Arcigay e realizzata da Laika (la Banksy italiana), verrà inaugurata l'11 luglio. «Non è un santino, ma un regalo alla comunità e alla città», sottolinea il curatore

È polemica a Roma per il gigantesco murales dedicato a Michela Murgia, la scrittrice e attivista femminista morta il 10 agosto dello scorso anno a causa di una grave forma di tumore al rene. L’opera, dell’artista Laika (la Banksy italiana) e grazie al progetto «Ricordatemi come vi pare» curato da Pietro Turano per Arcigay Roma, è stata autorizzata dal Municipio V della Capitale, dove è in corso di realizzazione, grazie anche al sostegno di Einaudi, Mondadori e Rizzoli (case editrici dell’autrice). «Sapere che Michela Murgia faccia ancora tanto rumore mi riempie di gioia – ha dichiarato Laika -; Questo muro vuole essere un raggio di luce in questo momento storico buio, in cui si cerca di cancellare i progressi fatti in termini di diritti, di ostacolare ogni possibile passo avanti».

Le polemiche

L’opera, che verrà inaugurata l’11 luglio alle 19 in Via di Torre Annunziata 1 a Roma, ha fatto infuriare i Pro-vita e pure alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Nei giorni scorsi Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione antiabortista e ultracattolica ha prima attaccato la comunità Lgbtqia+ «che continua a sfruttare i beni pubblici dei romani, con la complicità del Partito Democratico per imporre a tutta la collettività la sua propaganda politica e ideologica». E, infine, ha bollato Murgia come «un’intellettuale di estrema sinistra fortemente orientata in senso ideologico, in particolare sulle istanze politiche Lgbtqia+ e abortiste». Arcigay e il Pd, tramite l’amministrazione guidata dal presidente del Municipio V Mauro Caliste, per i pro life «stanno abusando di beni e servizi pubblici per imporre con violenza all’intera collettività il pensiero ideologico un’autrice decisamente divisiva».

Sulla realizzazione del progetto si è anche espresso il consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Rinaldi, che ha sollevato dubbi sul rispetto della normativa relativa alla sicurezza sul lavoro. «Per permettere la realizzazione del murale è stato interdetto l’accesso pedonale al municipio e questo sta creando dei disagi importanti – ha affermato Rinaldi -, perché viene utilizzato in maniera impropria il passo carrabile. Invierò una nota alla polizia locale per segnalare questa situazione». A sostegno del progetto è invece intervenuta Elisabetta Piccolotti di Avs: «L’odio della destra per Michela Murgia continua anche dopo la sua morte. Pro-vita e FdI se le inventano di tutte pur di non rivedere il suo sorriso in un murales, a Roma», scrive su X la parlamentare rossoverde. «Fateci pace – conclude – Michela rimarrà un simbolo di laicità e tolleranza per tutte e tutti noi».

La replica di Arcigay e di Laika

Ma, ora, sono i curatori e l’artista a replicare – con una nota – alle critiche sul gigantesco murales. «Non mi faccio dare lezioni da una compagine politica che critica un murales e nel frattempo lavora per intitolare un aeroporto ad uno dei personaggi più controversi della storia del nostro paese», sottolinea Laika, riferendosi all’intestazione dell’aeroporto Malpensa (in Lombardia) a Silvio Berlusconi. E a Pro Vita e famiglia, l’artista romana consiglia «di sorridere ogni tanto: siamo in democrazia (per ora) e nessuno vi impedirà di non abortire, di sposarvi e fare famiglia secondo il vostro credo. La stessa libertà deve valere per tuttə», conclude.

Il progetto nasce, infatti, dal desiderio comune di omaggiare l’autrice e intellettuale Michela Murgia che «oltre ad aver supportato le attività della nostra associazione (Arcigay, ndr) – sottolinea Turano – ha portato avanti una fondamentale elaborazione sul queer, la genitorialità e le famiglie, la violenza di genere patriarcale e omotransfobica». Quest’opera «non è un santino – continua -, ma un regalo alla comunità e alla città, per celebrare insieme una donna che ci ha donato strumenti e nuove lenti per leggere la nostra realtà e orientarci. La risposta agli attacchi strumentali della destra è partecipare all’inaugurazione».

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