Spunta una nuova accusa di corruzione per l’ex presidente della Liguria Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli, al centro una cena elettorale tenuta il 14 aprile di quest’anno. La novità emerge dagli atti depositati dai pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde in vista della prima udienza, prevista per il 5 novembre, del processo con giudizio immediato. L’ipotesi di reato era già stata iscritta dai pm lo scorso 24 aprile. A quella cena, organizzata per raccogliere fondi in vista delle elezioni regionali del 2025 (scadenza naturale del secondo mandato di Toti, prima delle dimissioni), presero parte 10 dipendenti delle società di Spinelli per un importo versato di 4.500 euro.
Toti: «Spinelli mi ha detto che fa 10 posti. Poi il resto… ci aggiustiamo»
La nuova accusa non rientrerà tra le imputazioni a cui Toti e Spinelli dovranno rispondere nel processo che inizierà a novembre. Bensì, dovrebbe essere inserita in un secondo fascicolo dove confluiranno tutti gli altri indagati non ai domiciliari. Per quest’ultimo filone Toti risulta indagato per voto di scambio, falso, e le presunte corruzioni con altri imprenditori. Della cena del 14 aprile 2024 Toti e Spinelli ne avevano parlato durante un pranzo a Montecarlo. Una volta rientrato a Genova, l’ex governatore aveva informato la sua segretaria politica Marcella Mirafiori «della volontà di Spinelli di aderire alla cena di raccolta fondi, corrispondendo l’importo per la partecipazione di 10 persone». Episodio che era stato citato anche dalla giudice delle indagini preliminari Paola Faggioni nella seconda ordinanza di rigetto della revoca dei domiciliari. La giudice riportava: «Particolarmente significativo è il fatto che, nel corso della predetta conversazione, Toti – evidentemente sulla base di preventivi accordi sempre con lo Spinelli – faceva riferimento a una somma che avrebbe ricevuto da Spinelli, ulteriore rispetto a quella “ufficiale” della partecipazione alla cena elettorale, utilizzando un’espressione, di frequente usata sia da Toti che da Spinelli per fare riferimento, in modo allusivo, alle utilità oggetto degli accordi corruttivi». Il riferimento è a questa frase di Toti intercettata dagli inquirenti: «Spinelli mi ha detto che fa 10 posti. Poi il resto… ci aggiustiamo».
Leggi anche:
- Giovanni Toti a processo con Spinelli e Signorini, prima udienza il 5 novembre
- L’urlo di Giovanni Toti dopo il ritorno in libertà: «Provo un senso di ingiustizia e impotenza»
- Giovanni Toti fuori dai domiciliari, il primo post: «Mai intascato un centesimo: da tre mesi processo alla politica»
- Giovanni Toti torna libero, via libera del giudice alla revoca dei domiciliari: «Ora può fare tutto, anche politica»
- Inchiesta Liguria, Ermini lascia la direzione del Pd e resta ai vertici della holding Spinelli