Mostro di Firenze, la cugina della vittima Stefania Pettini: «Riesumate il suo corpo, lottò col maniaco che forse lasciò il suo Dna» 

Tiziana Bonini, parente della ragazza uccisa con 97 coltellate a Repubblica: «Non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del Dna»

La pista del Dna ignoto sul Mostro di Firenze sta riattivando alcune speranze nei parenti delle vittime. Una di loro, Tiziana Bonini, cugina di Stefania Pettini, uccisa a 18 anni dal serial killer col fidanzato 19enne Pasquale Gentilcore nella campagna di Borgo San Lorenzo nel 1974, ha detto a La Repubblica di essere pronta a dare l’autorizzazione alla riesumazione della salma, per individuare tracce biologiche eventuali del killer sulla vittima. Il matching è da fare col Dna sconosciuto individuato dall’ematologo italo-americano Lorenzo Iovino e dall’avvocato Vieri Adriani, parte civile per le vittime francesi agli Scopeti di San Casciano Val di Pesa nel 1985. Stefania Pettini lottò col Mostro, che poi infierì sul corpo della ragazza. «Se mi chiedono l’autorizzazione per riesumare il corpo di Stefania perché c’è una, una sola possibilità di scoprire la verità, io dirò sì, non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del Dna. Se adesso ci fosse la minima possibilità di trovare l’assassino non posso negarla – ha detto Tiziana Bonini -Sono passati 50 anni, voglio fare il possibile per trovare l’assassino di mia cugina, lo dice la mia coscienza. Ho sempre detto che non voglio morire senza sapere chi ha ucciso Stefania». Pasquale Gentilcore fu finito a colpi di pistola, mentre la fidanzata fu colpita con 97 coltellate, dopo esser stata trascinata fuori dall’auto. Adesso potrebbero emergere nuove verità dopo che un proiettile trovato in epoca recente in un cuscino che era nella tenda dei francesi ha rivelato un Dna sconosciuto. Kraveichvili, una delle vittime francesi, riuscì a scappare nel bosco ma fu raggiunto, finito e gettato tra la vegetazione. Per la riesumazione del suo cadavere, sepolto oltralpe, i parenti pensano a una raccolta fondi e ad agire in autonomia, anche senza richiesta da parte di una procura italiana.


(Sopralluogo a sorpresa della polizia scientifica, nel 2021, nel bosco e di Scopeti di San Casciano Val di Pesa, Firenze. Foto Ansa/Giovannini)


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