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La Procura di Firenze chiede il rinvio a giudizio per Marcello Dell’Utri: «Bonifici per 42 milioni da Berlusconi» per comprare il suo silenzio sulle stragi di mafia

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Chiesto il processo per l’ex senatore di FI per violazione della normativa antimafia e per trasferimento fraudolento di valori. Per i pm doveva garantire «l’impunità» del defunto ex premier

La Procura di Firenze guidata da Filippo Spiezia ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex senatore e fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri: avrebbe ricevuto dal defunto ex premier Silvio Berlusconi 42 milioni di euro per comprare il suo silenzio sulle stragi di mafia del 1993. Così, come scrive Antonella Mollica sul Corriere, avrebbe garantito «l’impunità» del leader azzurro. Chiesto il processo anche per la moglie Miranda Anna Ratti.

Le accuse dei pm

L’azione penale era nell’aria già dalla chiusura delle indagini sulle stragi di mafia del ’93. Oggi, 2 ottobre, è alla fine arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per violazione della normativa antimafia e per trasferimento fraudolento di valori a uno dei fondatori del partito ora guidato da Antonio Tajani. «Avrebbe commesso i reati al fine di occultare la più grave condotta di concorso nelle stragi ascrivibile a Silvio Berlusconi e allo stesso Marcello Dell’Utri per la quale l’ex premier è stato indagato unitamente all’ex manager di Publitalia, sino al momento del suo decesso, avvenuto in epoca successiva all’ultima elargizione contestata, costituendo le erogazioni di quest’ultimo il quantum percepito da Dell’Utri per assicurare l’impunità a Silvio Berlusconi», sostengono i pm fiorentini titolari dell’inchiesta Luca Tescaroli, Luca Turco e Lorenzo Gestri.

Alla moglie contestato il trasferimento fraudolento di beni

Per la moglie di Dell’Utri, Miranda Anna Ratti, è stato chiesto il processo per il reato di trasferimento fraudolento di beni. La donna avrebbe ricevuto da Berlusconi 15 bonifici, del valore di poco più di 8 milioni di euro: «prestito infruttifero» la causale riportata. Soldi «mai restituiti ed erogati in ragione del rapporto che legava Berlusconi a Dell’Utri». Già a marzo 2024 il gip di Firenze aveva disposto a Dell’Utri il sequestro di beni dal valore di 10 milioni e 840 mila euro. L’udienza preliminare è stata fissata per il 17 dicembre.

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