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Sara Centelleghe, uccisa a 19 anni dal vicino di casa “Deep le rue” a colpi di forbice

27 Ottobre 2024 - 07:27 Stefania Carboni
Prima del delitto il giovane fu riportato a casa dagli amici perché «allucinato». L'amica che scende per comprare da bere, i pochi minuti, le urla e le impronte per le scale: come si è arrivati all'arresto del coetaneo

Sara Centelleghe, 19 anni è stata uccisa nella notte tra venerdì e ieri nella sua casa a Costa Volpino, nell’alto Lago d’Iseo in provincia di Bergamo. A trovare il suo corpo l’amica che aveva trascorso la serata con lei, scesa un attimo a prendere una bibita al distributore sotto casa. Nel pomeriggio è stato fermato il principale indiziato dell’omicidio. Si tratta di Jashandeep Badhan detto “Deep”, 19 anni, origini indiane. «Deep le rue», sui social: elettricista e vicino di casa della ragazza. Ha ucciso Sara a colpi di forbice, una decina inferti sulla 19enne. La sera del delitto, ricostruisce il quotidiano Repubblica, “Deep” era stato riaccompagnato dagli amici a casa. Perché molto alterato, «allucinato», probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti. «Volete salire con me non voglio stare da solo» avrebbe detto ai suoi amici. Loro lo lasciano fino al portone del suo appartamento. Lui però riesce da quella abitazione, che condivide con i genitori e i due fratelli più piccoli. Va a casa di Sara e la uccide. Tutto dura una manciata di minuti.

Le chiacchere per il compleanno da organizzare, la discesa a prendere la bibita, le urla: cosa è successo all’una di notte

Quella sera, intorno all’una, Sara chiacchierava con l’amica sulle serate da progettare, Halloween, del suo compleanno, il 9 novembre. L’amica scende per comprare da bere, e dice di aver lasciato la vittima da sola. Torna e la trova ferita, esanime. Sono l’1,18. Andrea Gollinucci, vicino di casa di Sara, racconta a Repubblica: «L’amica della vittima è uscita chiedendo aiuto e ho trovato la ragazza per terra insanguinata, con varie lacerazioni. Mi sono reso conto delle impronte di scarpe sulle scale». «Ho pensato ci fosse qualcuno di sconosciuto». Già alle 8.45 di ieri i carabinieri di Bergamo erano a casa del giovane vicino per prendere sacchetti di vestiti utili alle indagini. Perché da tempo, spiegano a Repubblica, «da tempo creava problemi alla sua famiglia, screzi per soldi». Trattenuto in caserma avrebbe ammesso. Ora è arrestato con l’accusa di omicidio volontario.


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