Ultime notizie Daniela SantanchèDonald TrumpGazaJannik SinnerTrasporti pubblici
CULTURA & SPETTACOLOInchiesteMusicaPuff DaddyRapSuoni e VisioniUSAViolenza sessuale

Puff Daddy, l’ossessione per gli specchi e le feste da mezzo milione di dollari. L’ex modella di Playboy: «Ha imparato da Hugh Hefner»

11 Novembre 2024 - 12:24 Gabriele Fazio
Ex modella di Playboy racconta le feste di Puff Daddy
Ex modella di Playboy racconta le feste di Puff Daddy
Spunta la testimonianza di Precious Muir: «Qualcuno gli ha mostrato questo stile di vita e lui ha sostanzialmente preso quello stile di vita e lo ha portato a un punto di non ritorno»

Continuano a piovere testimonianze pubbliche riguardo Puff Daddy, il rapper rinchiuso nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn a New York in attesa che a maggio si apra ufficialmente il processo che lo vede imputato per traffico sessuale, violenza sessuale e racket. Il giudice federale Arun Subramanian ha rigettato l’ordinanza cosiddetta «bavaglio» richiesta dai legali del rapper, che imporrebbe ai testimoni di rilasciare interviste. Il giudice, come ha dichiarato al Mirror, sta cercando di bilanciare il diritto di una presunta vittima alla libertà di parola con il diritto di Sean Combs, così all’anagrafe, a un giusto processo, «La Corte ha il dovere costituzionale di garantire che Combs riceva un giusto processo. Ma questo requisito essenziale del Sesto Emendamento deve essere bilanciato con le protezioni che il Primo Emendamento offre a coloro che affermano di essere vittime di Combs, soprattutto perché le restrizioni preventive alla parola sono la violazione più grave e meno tollerabile dei diritti del Primo Emendamento».

Feste da mezzo milione di dollari

Mentre i suoi legali lottano per evitare che la situazione, anche con l’opinione pubblica, si faccia sempre più grave, come accade ormai quasi giornalmente, emergono nuove storie sui famosi «Freak Off» di Puff Daddy. Un’organizzatrice di eventi che si occupava delle feste del rapper ha rivelato le spese folli che venivano impegnate: a quanto pare Combs faceva sistemare centinaia di specchi in tutta la casa, ma non per adottare un determinato stile ma solo per la sua smania di avere ogni singolo angolo della situazione sotto controllo. «Ovunque guardassi, ti vedevi riflesso ancora e ancora» rivela la donna al New York Post, che sostiene che questi specchi alimentassero un’atmosfera che da festa cool si trasformava rapidamente in un’orgia a tutti gli effetti con persone che facevano sesso «per terra, sui divani, ovunque». Per la prima volta vengono fuori anche delle cifre ben precise, pare infatti che questi party arrivassero a costare a Puff Daddy anche mezzo milione di dollari, «Cibo ottimo, alcolici costosi, ballerini, acrobati, modelle. A volte avevamo animali vivi». In realtà sulla questione modelle (e modelli) spiega che «sembrava ovvio, almeno a me, che in realtà fossero prostitute».

La testimonianza di un’ex modella di Playboy

Ma non è tutto: nel weekend il Mirror ha rintracciato anche Precious Muir, un’ex coniglietta di Playboy che ha lavorato a New York nei primi anni 2000 e ha partecipato alle feste organizzate da Diddy. Una testimonianza che di certo non migliorerà la situazione del rapper, infatti la donna sostiene di essersi sentita trattata come «carne fresca». L’invito è arrivato tramite una celebrità, poi un bus, naturalmente pagato dal padrone di casa, che raccoglieva modelle da portare alla festa l’ha condotta nella tana: «Eravamo viste come qualcuno di nuovo nel settore che potevano manipolare» ma l’ex modella ci tiene a specificare che Diddy non è l’unico nell’ambiente dello showbiz americano ad organizzare eventi di questo genere: «Qualcuno gli ha mostrato questo stile di vita e lui ha sostanzialmente preso quello stile di vita e lo ha portato a un punto di non ritorno. Esiste una “formula” nell’industria dell’intrattenimento in cui le persone, anche i giovani, vengono sfruttate. Ci sono droghe di mezzo, c’è manipolazione di mezzo, ci sono abusi di ogni genere nel nostro mondo e non molte persone hanno la forza di parlarne perché hanno paura per la loro vita, la loro sicurezza e che loro carriera possa finire». La modella aggiunge poi un dettaglio: «Lui può essere il re delle feste ma non ha creato questo. Ha imparato questo comportamento da qualcun altro».

Cosa c’entra Hugh Hefner, il patron di Playboy

Questo qualcun altro secondo lei potrebbe essere Hugh Hefner, patron di Playboy, altro personaggio noto per i suoi party. «È quasi come se per me Hugh Hefner e Diddy avessero lo stesso manuale. Le stesse persone, le stesse celebrità, gli stessi atleti che partecipano alle feste di Diddy, vanno alle feste di Hugh Hefner e quelli che vanno alle feste di Hugh Hefner vanno alle feste di Diddy. È la stessa gente». A quel punto Precious Muir racconta proprio della prima volta a casa dell’editore di Playboy, l’emozione nell’incontrarlo la prima volta, quando lo staff ha annunciato alle ragazze che stava arrivando da loro «per un saluto», e poi quella foto insieme, mentre lei sorrideva all’obiettivo ed Hefner le ha «palpato il culo da dietro». Continua a spiegare l’ex modella: «Quando ti viene presentata un’esperienza del genere, pensi, “Wow, questa è un’opportunità per andare lontano nella mia carriera. Posso incontrare le persone giuste, posso incontrare tutte queste celebrità straordinarie, perché non andarci?“. Non tutti hanno l’opportunità di andare a questi White Party», così, continua a raccontare «cerchi di accontentare queste persone e di fare una buona impressione. Non volevo turbarli e dire cose sbagliate, quindi bevevo. Cioè, non bevevo, ma prendevo il bicchiere in mano per non turbarli». Una sera però, racconta l’ex modella, decide di bere della vodka con succo al mirtillo e ricorda perfettamente che metà della faccia le si paralizza, «Quel tipo di esperienza ti rimane dentro» dice.




Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti
leggi anche