Russia, l’appello agli Stati Uniti per la “denazificazione armata” dell’Unione europea


Il 16 aprile 2025, il Servizio di Intelligence Estera della Federazione Russa (SVR) ha pubblicato un articolo che incarna pienamente la propaganda russa. Intitolato “L’Eurofascismo, come 80 anni fa, un nemico comune di Mosca e Washington”, viene accompagnato da una caricatura in stile sovietico che raffigura Ursula von der Leyen come una creatura mostruosa e minacciosa che, con i suoi arti, disegna una svastica nazista con la bandiera UE al centro. L’orrida figura, che rappresenta l’Unione europea secondo i canoni della propaganda del Cremlino, viene letteralmente colpita e ferita ai lati da armi che emergono dalle bandiere degli Stati Uniti e della Russia. Di fatto, quest’ultima mira a demonizzare l’Europa ricorrendo agli stessi argomenti utilizzati per giustificare l’invasione dell’Ucraina, cercando nel frattempo di chiamare implicitamente gli americani alla mobilitazione.

L’appello all’alleanza come nella Seconda Guerra Mondiale
Uno dei cambiamenti più rilevanti della propaganda del Cremlino, a seguito dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, riguarda la sostituzione del tradizionale nemico: non più gli Stati Uniti, ma l’Unione europea. Questa situazione viene ulteriormente evidenziata dall’articolo del Servizio di Intelligence Estera della Federazione Russa (SVR), il quale evoca l’alleanza USA-URSS nella Seconda Guerra Mondiale e invita Mosca e Washington a unirsi contro il “nemico comune”.
L’assurdo revisionismo e Winston Churchill «nazista»
L’intenzione di Vladimir Putin è quella di riscrivere la storia, giustificando ancora una volta la guerra in Ucraina, alimentando il vittimismo russo, delegittimando le democrazie europee e proponendo un’alternativa autoritaria mascherata da “difesa della memoria storica”, dove la Russia sarebbe sempre nel giusto e l’Europa sempre ipocrita. Un’assurdità tipica della propaganda russa, se si considera che la Russia è oggi l’aggressore di un paese europeo sovrano, accusata di crimini di guerra e che cerca di distruggere i rapporti storici tra Stati Uniti e l’Unione europea.
Il Cremlino, di fatto, propone una visione secondo cui i paesi europei, in particolar modo gli alleati dell’Ucraina Francia e Germania, vengono etichettati come simboli di ipocrisia e tradizione autoritaria nazista. Per assurdo, non viene risparmiato nemmeno il Regno Unito, rappresentato come storicamente connivente con il nazismo e corresponsabile dell’attuale guerra in Ucraina.
Il culmine della disinformazione e del revisionismo storico spinto dal Cremlino, e promosso dal SVR, viene riservato alla figura di Winston Churchill. Nell’articolo, lo storico primo ministro britannico viene ritratto come un simpatizzante dei regimi di estrema destra, ignorando completamente il contributo cruciale dello stesso Churchill alla sconfitta del nazismo. Come andremo a vedere, questa nuova rappresentazione calpesta persino la storica propaganda sovietica.
L’origine della vignetta che smentisce il Cremlino
La vignetta che invoca la “denazificazione armata” rappresenta, in realtà, un’ulteriore prova del revisionismo storico promosso dalla propaganda del Cremlino. Si tratta di un’estrema rielaborazione di una vignetta di Mikhail Mikhailovich Cheremnykh, realizzata per l’edizione n. 985 di Finestra TASS (Окно ТАСС), una celebre serie di manifesti di propaganda sovietica che inneggiavano alla “difesa della madrepatria”.

Nell’originale, il volto del mostro era quello di Adolf Hitler con la svastica al centro, colpito dalle armi sovietiche, americane e britanniche raffigurate insieme alle proprie bandiere. Il titolo in alto riporta la frase in russo «Близится час», un chiaro messaggio rivolto al “nemico comune”: «L’ora è vicina».

Molti di questi manifesti raffigurano il Regno Unito come un alleato indiscutibile contro il nazismo.

Di fatto, Vladimir Putin punta a negare persino il suo passato sovietico pur di distruggere non solo l’Ucraina, ma anche l’Europa.