Fumata bianca o nera: come si ottiene il segnale più atteso del Conclave – Le immagini


Durante il Conclave, milioni di occhi si alzano al cielo aspettando un segnale: la cosiddetta “fumata”. Il fumo, che fuoriesce da un comignolo appositamente installato sul testo della Cappella Sistina in vista dell’evento, si colora di nero nel caso della mancata elezione durante l’ultimo voto espresso dai cardinali. In caso di elezione, la fumata diventa “bianca” e precederà l’imminente annuncio “Habemus Papam” con il nome del nuovo Pontefice. Cosa c’è davvero dietro quella nube simbolica? Nessun miracolo: la risposta mescola scienza e tecnologia in difesa della tradizione.
Due stufe, una sola attesa e le vecchie fumate grigie
In passato, si usava solo la combustione delle schede, a volte mescolata a paglia umida, con un risultato che rischiava di risultare incerto. Infatti, alcune fumate grigie lasciavano i fedeli, così come i media di tutto il mondo, nel dubbio e nell’incertezza. Per evitare incomprensioni, rendendo tutto più evidente, la chimica ha fatto il suo ingresso in questo storico momento. In che modo? Partiamo da un fatto: la Cappella Sistina, dove è situato il comignolo, la struttura necessaria per la “fumata” non è fissa, ma viene installata per l’occasione.
Oggi, all’interno della Cappella Sistina, troviamo appositamente installate due stufe. Una, la più antica e storica (sotto a destra), serve a bruciare le schede dopo ogni votazione. L’altra è quella “chimica” (sotto a sinistra), più moderna e introdotta nel 2005, e serve per produrre il fumo colorato in modo sicuro e chiaro.

La ricetta della fumata nera
La fumata nera, che segnala l’assenza di una decisione, si ottiene bruciando perclorato di potassio, antracene (un idrocarburo che genera fumo denso) e zolfo. Il risultato è un fumo scuro, compatto e persistente, ben visibile anche in condizioni climatiche difficili.

Di seguito, un dettaglio tratto da un fotogramma del film “Conclave“, che mostra una probabile carica per il fumo nero.

La ricetta della fumata bianca
Per annunciare l’elezione del Papa, la fumata bianca deve essere netta, chiara, riconoscibile a colpo d’occhio. La miscela scelta è composta da lattosio (che brucia senza fiamma viva), clorato di potassio e colofonia (una resina naturale che favorisce una combustione ricca di particelle). Questa combinazione produce una nube bianca visibile anche a grande distanza, rendendo l’annuncio comprensibile.

La chimica in aiuto della tradizione cattolica
L’introduzione della “stufa chimica” non ha snaturato la tradizione della “fumata”. Il gesto che, pur aggiornato dalla scienza, non perde il suo valore spirituale e simbolico. Al contrario, ha reso la “fumata” più chiara e leggibile al pubblico, impedendo dubbi e incomprensioni.