Caos Serie B, il Brescia verso la retrocessione e la Sampdoria ai playout con la Salernitana: cosa è successo


È caos in Serie B. A sorpresa, la Lega ha deciso di sospendere a tempo indeterminato i playout, riaprendo di fatto la corsa salvezza. Una mossa definita necessaria «a tutela della regolarità del campionato», legata all’inchiesta che coinvolge il Brescia per presunte irregolarità nei versamenti di stipendi e contributi. I controlli della Covisoc (la Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche) potrebbero portare a una penalizzazione fino a 4 punti per il club lombardo, che in quel caso retrocederebbe direttamente in Serie C. Lo scenario cambierebbe drasticamente: il Frosinone si salverebbe senza disputare lo spareggio, mentre il playout salvezza vedrebbe protagoniste Salernitana e Sampdoria. Proprio i blucerchiati, già condannati alla retrocessione solo una settimana fa, vedrebbero così improvvisamente riaperta la porta della permanenza in B.
L’unica certezza: la sospensione di Salernitana e Frosinone
Al momento, l’unica certezza è la sospensione della sfida di andata tra Salernitana e Frosinone, inizialmente prevista per lunedì a Salerno. Immediata e dura la reazione del club campano, che ha diffidato la Lega chiedendo l’annullamento del rinvio dei playout e preannunciando possibili azioni legali. «Sarebbe stato più corretto disputare i playout e attendere poi gli sviluppi dell’inchiesta Brescia – ha dichiarato l’amministratore delegato Maurizio Milan –. Non esistono provvedimenti sanzionatori ufficiali né definitivi. Una penalizzazione si applica al termine del campionato e dopo che si è concluso ogni grado di giudizio. Qualsiasi altra interpretazione viola le regole». Intanto, la Sampdoria si sta allenando regolarmente, mentre in città si diffonde l’ipotesi – al momento solo una voce – di un possibile allargamento della Serie B a 21 squadre per superare l’impasse giuridico.
L’inchiesta che coinvolge il club lombardo
Sul fronte bresciano, il presidente Massimo Cellino si difende parlando di «truffa subita» da parte di una società terza, incaricata di gestire i versamenti attraverso la compravendita di crediti d’imposta. L’operazione avrebbe comportato un esborso di circa 1,4 milioni di euro, ma le irregolarità nei pagamenti degli stipendi relativi ai mesi di dicembre, gennaio e febbraio sono finite sotto la lente della Procura federale. La Covisoc aveva segnalato la questione all’Agenzia delle Entrate già lo scorso 28 febbraio. Le risposte definitive sono arrivate solo venerdì scorso, facendo scattare sabato una riunione d’urgenza e la trasmissione degli atti alla Procura della Figc, guidata da Giuseppe Chinè. Ora è ufficialmente conclusa la fase d’indagine. Il Brescia ha tempo fino al 20 maggio per depositare una memoria difensiva, prima dell’udienza fissata per giovedì 22. A quel punto, ci si attende il deferimento della società e la richiesta formale di sanzioni. Il rischio concreto è che la questione si trascini nei tribunali sportivi e amministrativi, tra ricorsi e sospensive, gettando ombre sulla conclusione regolare della stagione.
Foto copertina: ANSA / SIMONE VENEZIA | Massimo Cellino, proprietario del Brescia Calcio