L’Austria con JJ vince l’Eurovision Song Contest 2025. Lucio Corsi quinto, ultimo posto per Gabry Ponte


L’Austria con il 24enne JJ e la sua Wasted Love vince la 69esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Padre austriaco, madre filippina, JJ (nome d’arte di Johannes Pietsch) è il secondo austro-filippino in gara per l’Austria, che porta così a tre le vittorie totali (l’ultima nel 2014 con Conchita Wurst). Seconda posizione per Israele con Yuval Raphael, premiata da un televoto pesantissimo (297 punti). Terzo posto per l’Estonia con Tommy Cash e il suo irriverente Espresso Macchiato. Niente podio per L’Italia con Lucio Corsi e la sua Volevo essere un duro, che si posiziona alla quinta posizione (quarto per le giurie di qualità dei 37 Paesi in gara e solo 97 punti dal televoto). Imprevedibile ultimo posto per San Marino con Gabry Ponte e Tutta l’Italia, che ha fatto ballare e scatenare la St. Jakobshalle. Un pizzico di italianità, come ha ribadito lei più volte, anche sul palco con Michelle Hunziker, tra le conduttrici della serata. Disattesi anche i pronostici che vedevano la Svezia – KAJ e il brano Bara Bada Bastu – battersi per la vittoria. Per gli italiani che hanno votato, il vincitore doveva essere San Marino con Gabry Ponte; l’Albania è la seconda preferenza, poi Israele.
L’evento
L’evento è stato condotto da Hazel Brugger, Sandra Studer e Michelle Hunziker; mentre la telecronaca in italiano sulla Rai è stata affidata a Gabriele Corsi e BigMama. Show rodato in tutti i suoi ingranaggi, spettacolare per scenografie ed effetti speciali. Quella di Basilea doveva essere un’edizione che lasciava fuori dalla porta la politica e l’attualità: niente bandiere sventolate tra il pubblico che non fossero quelle dei Paesi in gara. Fuori dalla St. Jakobshalle si sono registrati scontri tra manifestanti filo-palestinesi e polizia, poco prima dell’esibizione dell’israeliana Yuval Raphael. Ma la questione mediorientale, ha agitato anche i rapporti tra l’Ebu – l’organizzazione che riunisce le emittenti di servizio pubblico europee e che organizza l’Eurovision – e la spagnola RTVE. La televisione spagnola è stata minacciata di «multe sanzionatorie» se i suoi commentatori avessero citato nuovamente il conflitto di Gaza, dopo averlo fatto durante la semifinale. Per tutto risposta, poco prima dell’inizio della finale, RTVE ha pubblicato un messaggio che non lascia dubbi a interpretazioni: «Di fronte ai diritti umani, il silenzio non è un’opzione. Pace e giustizia per la Palestina».