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Pop industriale per Damiano, Rkomi è diventato grande. Il chill di Ghali non esalta. Le recensioni delle nuove uscite della settimana

18 Maggio 2025 - 18:40 Gabriele Fazio

Andrea Laszlo De Simone – La notte

I brani di Andrea Laszlo De Simone meritano la teca di un museo, suonano come eventi, perle cadute dal cielo, piccole manifestazioni di pura e semplice grandezza. Lo stile è fascinoso, la scrittura definitiva, come quella dei giganti della musica, quelli capaci di esaurire la poesia di un momento senza possibilità di andare oltre. Per capirci, uno ascolta versi come: «Ma il tempo non si ferma / Desiderata vita e trascurato amore / Ma finché non si muore avremo sempre un cuore / E che stringa giuste nozze o che non sappia amare / Vorrò sempre tornare / Al tempo della mia prima voglia» e rimane letteralmente imbambolato dalla bellezza. Il vociare di fondo si spegne, come solo la notte, appunto, una delle invenzioni migliori di sempre, sa abbassare il volume delle cose. Il tempo sembra bloccarsi in un attimo che non vuole passare, tutto resta sospeso. Una voce, lontana, canta del proprio desiderio di innamorarsi della vita ancora una volta, è lucida e umana, come quella che attribuiresti ad una stella, ti giunge alle orecchie come un abbraccio, supportata da un coro femminile leggero e un giro di fiati accomodante. E succede. Succede davvero. Provare per credere. Il brano ti crea uno scompenso risolvibile solo con un lungo respiro, carico di un nuovo amore, una nuova fiducia. Andrea Laszlo De Simone, lo pensiamo dalla prima volta che lo abbiamo ascoltato, è uno di quegli artisti pronto a scrivere un proprio capitolo di storia.