Ucraina, Putin respinge la tregua ma apre ai negoziati di pace. Trump: «Grandi ego coinvolti»


«Ve lo dirò in due settimane». Così Donald Trump ha risposto a chi gli chiedeva se l’Ucraina stesse facendo abbastanza per trattare e mettere fine alla guerra. «Noi stiamo facendo del nostro meglio», ha poi aggiunto. Commento che arriva all’indomani di una telefonata durata oltre due ore con il Presidente russo, al termine della quale Putin ha dato segni di apertura per un cessate il fuoco in Ucraina. Le tempistiche sono però tutte da definire: tregua che sicuramente non avverrà ora e non sarà di 30 giorni. Intanto il Vaticano si dice disponibile a ospitare le trattative, ma il Cremlino frena e prende tempo.
La telefonata Trump-Putin
Al termine della telefonata con il leader russo, Trump annuncia che Kiev e Mosca inizieranno a trattare «immediatamente» una tregua e «a negoziare la fine della guerra», senza però fornire alcun dettaglio. Trattative che potrebbero concretizzarsi con un memorandum tra le parti, secondo l’impegno di Putin. E Zelensky, aggiornato da Trump, ha assicurato che Kiev è pronta a studiare l’offerta russa. Il Presidente americano ha poi paventato l’ipotesi di fare un passo indietro rispetto ai negoziati, perché ci sarebbero «grandi ego coinvolti», ma assicura che «qualcosa sta per accadere», e se così non fosse gli Stati Uniti si dicono pronti a sfilarsi e a quel punto «dovranno pensarci da soli».
L’offerta del Vaticano
Il presidente americano ha anche sottolineato «la disponibilità del Vaticano a ospitare le trattative» per arrivare alla tregua, ora che i contatti tra Russia e Ucraina sono stati ristabiliti e, pare, già in corso di implementazione. Per Trump è «una grande idea», sottolineando che il simbolismo del luogo possa contribuire a un clima più favorevole tra le parti. «Penso che sarebbe fantastico farlo in Vaticano. Forse avrebbe un significato ulteriore», ha dichiarato durante un evento alla Casa Bianca. Ma il Cremlino ringrazia e replica cauto per voce del portavoce del Presidente russo, Dmitry Peskov: «Tutti sono a conoscenza di questa iniziativa del Papa. C’è stata anche una dichiarazione del Vaticano. E, naturalmente, la parte russa è grata a tutti coloro che sono disposti a dare il loro contributo. Ma non sono state ancora prese decisioni specifiche sul luogo in cui proseguire i possibili negoziati futuri».