Le pressioni Usa su Israele per un cessate il fuoco a Gaza. Oltre 30 morti in un raid israeliano su una scuola


Gli Stati Uniti starebbero esercitando forti pressioni su Israele per porre fine alla guerra di Gaza. Lo riferisce al quotidiano israeliano Haaretz una fonte, secondo cui il messaggio sarebbe stato trasmesso in parte dall’inviato speciale degli Usa in Medio Oriente, Steve Witkoff, durante un incontro con il ministro israeliano per gli affari strategici, Ron Dermer, a Roma nel fine settimana. Tuttavia, nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni a riguardo.
Verso una tregua?
Diverse fonti hanno rivelato a Sky News Arabia che sarebbe sempre più probabile che «il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunci un cessate il fuoco a Gaza nei prossimi giorni». A quanto si apprende, «l’annuncio di Trump avverrà nell’ambito di un accordo che include il rilascio degli ostaggi israeliani». Domenica mattina Trump ha dichiarato di ritenere di avere buone notizie da Hamas riguardo a Gaza: «Vogliamo vedere se possiamo fermare i combattimenti a Gaza. Abbiamo parlato con Israele e vogliamo vedere se possiamo porre fine a tutta questa situazione il prima possibile», ha aggiunto.
Raid israeliani
Un raid israeliano su una scuola che ospitava sfollati palestinesi a Gaza City ha provocato la morte di almeno 33 palestinesi e il ferimento di almeno altri 60. Lo riporta la Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas. Israele, intanto, ha annunciato di puntare a conquistare il 75% della Striscia di Gaza in due mesi. Un altro attacco israeliano contro l’abitazione di una famiglia nel nord della Striscia ha poi provocato la morte di 19 persone. Il portavoce della Protezione civile, Mahmud Bassal, ha detto alla Afp che le squadre di soccorso hanno recuperato «19 martiri del massacro della famiglia Abd Rabbo, dopo che gli aerei da guerra hanno preso di mira l’abitazione della famiglia Abd Rabbo questa mattina presto nella città di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza».