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Emma Marrone e il tumore scoperto all’inizio della carriera, la reazione dei genitori e la frase che l’ha salvata – Il video

27 Maggio 2025 - 21:58 Giulia Norvegno
La protezione degli amici, della famiglia e quel suo «essere un po' algida» hanno accompagnato l'artista salentina nella complicata convivenza con «l'ospite». Il racconto di come ha ricevuto la prima diagnosi e il mantra sulla malattia

La diagnosi del tumore per Emma Marrone era arrivata all’inizio della carriera. L’artista salentina aveva 25 anni e fece quella scoperta quasi per caso, dopo una visita fatta perché aveva accompagnato una sua amica per un controllo ginecologico. È lei stessa a raccontare la sua battaglia vinta contro il cancro alle ovaie sul palco del teatro Manzoni di Milano, in occasione di «Ieo per le donne», l’evento organizzato dall’istituto fondato da Umberto Veronesi che dà voce ai pazienti.

Come ha scoperto il tumore Emma Marrone

«Stavo benissimo e mi sentivo bene, l’ho scoperto perché ho accompagnato una mia amica dalla ginecologa e quindi ho fatto una visita anche io – ha raccontato Emma –. Faccio la visita e vedo il volto di questa dottoressa mutare, “vedo qualcosa che non mi convince”, mi ha detto». Così poi c’è stata un’altra visita questa volta dal ginecologo di famiglia, «lì ho visto lo stesso sguardo del medico, che al termine della visita ha fatto entrare anche mio padre, per dire che le cose non erano affatto belle».

La reazione alla diagnosi del tumore

Emma ricorda la reazione innanzitutto dei suoi genitori, impressionati dalla diagnosi. L’obiettivo a quel punto era diventato quello di proteggere loro prima che se stessa: «È come se da quel momento mi fossi estraniata dal mio corpo. Il mio problema era salvare i miei genitori prima di salvare me stessa, ho visto mia madre e mio padre invecchiare di 100 anni di colpo, distruggersi e cadere in mille pezzi – ha detto la cantante –. Quindi il mio piano era quello di salvare i miei genitori prima ancora di salvare me stessa. La situazione era abbastanza importante, si parlava di isterectomia a 25 anni. E ho fatto questo intervento che è durato 6-7 ore».

Com’è iniziata la carriera con il tumore

«Poi è iniziata la mia vita forse, una vita strana, per assurdo è iniziata anche la mia carriera – ha proseguito –, era come se la mia testa si fosse estraniata dal corpo, io non ero quel cancro ma una ragazza giovane che voleva fare carriera, cantare, diventare famosa, e volevo vivere».

La battaglia per 10 anni e il mantra «non sono la malattia»

Emma ha raccontato poi della convivenza obbligata con «l’ospite». E soprattutto della consapevolezza che ha maturato, declinata nella frase salvifica: «Io non sono quella malattia». «È stato un ospite importante da debellare e pensavo che fosse chiusa lì, invece mi ha torturato per 10 anni – ha concluso –, questo maledetto. Ogni volta che dovevo fare qualcosa di figo ritornava, però l’atteggiamento è sempre stato quello, io non sono quella malattia. C’è stata tanta paura di non farcela, di non avere la forza, ma la rabbia mi ha sempre spinto a dire: non puoi vincere tu».

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