Matteo Renzi scopre che l’Italia dei treni non è fascista: non arrivano affatto in orario


Nuovo treno in ritardo, nuovo post di Matteo Renzi che ancora una volta si è ritrovato a bordo di un convoglio che da Milano doveva portarlo a Roma. Stavolta il treno viaggiava con ben 77 minuti di ritardo. Se c’è ormai una certezza, anche per l’ex premier, è che l’Italia vista sul fronte del traffico ferroviario non la si può assolutamente chiamare «fascista». La fantomatica puntualità dei treni del Ventennio nulla a che fare con la gestione del ministro Matteo Salvini, obiettivo principale del senatore fiorentino, tra i pochi nel centrosinistra a tenersi lontano dall’evocazione dell’imminente pericolo fascista che minaccia l’Italia almeno da un paio d’anni.
E su X, Renzi incalza il ministro dei Trasporti, tirato in ballo per un disservizio sulla linea dell’Alta Velocità, con un «inconveniente tecnico» sulla linea Milano-Bologna. L’ennesimo in realtà. Soprattutto l’ennesimo capitato a Renzi, come si può facilmente evincere dai suoi social. Su cui anche oggi attacca: «Sono solo 77 minuti di ritardo. Ormai il mondo della politica è diviso tra chi vuole mandare Salvini al Viminale e chi lo vuole mandare a… casa. Ovunque ma non ai trasporti».
Sono solo 77 minuti di ritardo. Ormai il mondo della politica è diviso tra chi vuole mandare Salvini al Viminale e chi lo vuole mandare a… casa. Ovunque ma non ai trasporti. pic.twitter.com/dd5PlMzypa
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 27, 2025