Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElon MuskFemminicidiGaza
ATTUALITÀCampaniaFemminicidiGiovaniInchiesteNapoliOmicidiViolenza sulle donne

«Martina ha rifiutato il mio abbraccio, l’ho colpita alle spalle»: la confessione shock di Alessio Tucci. Così tentò poi il depistaggio

30 Maggio 2025 - 12:28 Ugo Milano
martina carbonaro alessio tucci afragola femminicidio
martina carbonaro alessio tucci afragola femminicidio
La procura si prepara a contestare al 18enne l'aggravante della crudeltà: «Forse l'ha nascosta quando respirava ancora». Il sottosegretario Mantovano in visita alla famiglia della vittima

«Ho tentato di abbracciarla, lei ha rifiutato. L’ho colpita mentre era di spalle con un sasso». Ha confermato il suo primo racconto Alessio Tucci, il 18enne di Afragola reo confesso di aver ucciso con un sasso la ex fidanzata Martina Carbonaro. Di fronte al gip, durante l’udienza di convalida del fermo, il giovane muratore avrebbe raccontato di essere salito nella casa abbandonata dell’ex custode dello stadio con la ragazza «per parlare e avere un confronto». Poi, come ha confermato il suo legale Mario Mangazzo, «l’ha colpita una volta, poi ha sferrato un altro paio di colpi con questa pietra. Era in preda a un raptus, non accettava la fine di questo rapporto». In totale tre colpi, letali per la ragazza 14enne: «A un certo punto ha sentito che non respirava più. Lui ha girato il corpo e l’ha coperta con arredi che c’erano nell’abitazione abbandonata». Una vicenda raccapricciante, che ha scioccato tutto il Paese, sino ai vertici del governo. Tanto che dopo il messaggio di ieri, la premier Giorgia Meloni ha inviato oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano in visita ai genitori di Martina Carbonaro, «rinnovando l’abbraccio affettuoso» della premier.

Il dubbio della procura: «Martina era ancora viva quando l’ha nascosta»

Secondo il racconto di Alessio Tucci, ora agli arresti nel carcere di Poggioreale, avrebbe nascosto il corpo solo una volta accertatosi della morte della ex fidanzata. Ipotesi che, però, è ancora al vaglio della procura di Napoli Nord. Secondo il pm Alberto Della Valle, infatti, è possibile che il giovane muratore abbia nascosto sotto un armadio e una montagna di rifiuti il corpo della ragazza mentre lei ancora respirava. A chiarire se la procura potrà appesantire il quadro accusatorio a carico del 18enne sarà l’autopsia, disposta sul cadavere di Martina Carbonaro. Il medico legale dovrà infatti stabilire se la 14enne fosse ancora in vita quando, dopo essere stata ripetutamente colpita, venne abbandonata sotto un cumulo di detriti. E quindi se la ragazza, durante la sua agonia, avrebbe potuto ancora essere salvata con un pronto intervento dei soccorsi.

Le scuse di Tucci e la richiesta di trasferimento: «A Poggioreale clima sfavorevole»

«Ha fatto tutto da solo, i genitori erano all’oscuro», ha ribadito il legale Mangazzo. «Ha detto: “Non ero io” e nella parte finale dell’interrogatorio ha rappresentato le sue scuse, per quello che possono valere, alla famiglia di Martina e ai propri genitori». Il difensore di Tucci ha poi avanzato la richiesta di un trasferimento del suo assistito in un altro carcere: a Poggioreale, infatti, il giovane sarebbe stato accolto da «un clima non favorevole, ma non è stato picchiato». Lo spostamento in un’altra struttura permetterebbe al giovane, secondo il suo avvocato, di gestire meglio le «grosse difficoltà» a cui sta andando incontro: «Non riesce a dormire, prende delle gocce. Non sono giorni facili, naturalmente per questa cosa grave che ha commesso». Il trasferimento sarebbe poi opportuno per poter gestire senza rischi le visite dei familiari: «Poggioreale è situata a ridosso della città, non è un posto sicuro»

Il depistaggio di Alessio Tucci: le chat cancellate, la doccia e poi la serata con gli amici

Ha cancellato le chat dal cellulare di Martina Carbonaro e ne ha nascosto il cellulare. Poi è uscito dal retro della casa abbandonata del custode dello stadio di Afragola, ha gettato la sua t-shirt bianca – probabilmente sporca di sangue – in un cassonetto e si è diretto a casa. Qui ha chiesto alla madre di lavare i suoi pantaloni, si è sciacquato rapidamente sotto la doccia, ha mangiato qualcosa per cena ed è uscito tranquillamente con gli amici. Era questa la prima versione fornita agli inquirenti da Alessio Tucci, il quasi 19enne accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Un’accusa a cui nelle ultime ore il pm di Napoli Nord, Alberto Della Valle, ha aggiunto l’aggravante di crudeltà. Secondo la procura, Tucci avrebbe colpito la 14enne «con forza micidiale» con un sasso di grosse dimensioni anche quando lei era ormai a terra, inerme. Secondo il legale, invece, non ci sarebbe stato alcun accanimento: «Ci sono stati questi tre colpi e la ragazza poi ha perso i sensi quasi subito. Accanimento non c’è stato per il numero dei colpi inferti».

Le rassicurazioni ai genitori della vittima: «L’ho salutata e sono andato a casa»

Fin dal primo momento, dall’aggressione violenta e dal massacro di Martina Carbonaro, il 18enne avrebbe però tentato di nascondere qualunque traccia. Il cellulare della ragazza, da cui il giovane ha eliminato le chat che lo riguardavano, è stato ritrovato sotto un’intercapedine. Quello stesso smartphone su cui, dalle 20.32 quando i due ex fidanzati sono ripresi da una telecamera di sorveglianza mentre si avvicinano al casolare abbandonato vicino allo stadio, i genitori di Martina Carbonaro provano disperatamente a contattarla la sera di lunedì 26 maggio. Poi, denunciata la scomparsa della figlia, tra i primi a unirsi alle ricerche quella notte c’è proprio Alessio Tucci. «Non so niente, ci siamo salutati e sono tornato a casa», aveva rassicurato così i familiari della vittima. Ha continuato a negare anche dopo essere stato sentito la prima volta dagli inquirenti, crollando solo quando il pm gli ha mostrato il video che lo mostrava in compagnia della sola Martina alle porte dello stabile abbandonato.

leggi anche