I bonifici da 50mila euro, la canzone di Eminem, il coltello portato da casa: così Andrea Mostoni avrebbe ucciso Vasilica Potincu


Ua serie di bonifici con la causale «regalo» e pagamenti in contanti – in totale almeno 50mila euro – frutto di una vera e propria ossessione che Andrea Mostoni avrebbe sviluppato nel tempo per la escort 35enne Vasilica Potincu. Ma di quei 50mila euro, a suo dire in realtà «70mila», aveva poi preteso la restituzione senza ottenerla. La donna, di fronte alla sua insistenza molesta e violenta, era arrivata a inviargli una diffida privata tramite un avvocato. Per questo, secondo gli inquirenti, l’operaio 28enne avrebbe deciso di massacrare con nove coltellate la escort che frequentava dall’aprile 2024 a Legnano. Poi, pochi giorni dopo l’omicidio commesso nell’appartamento dove la donna lavorava la sera di sabato 24 maggio, avrebbe contattato un’altra lavoratrice del sesso pagando l’incontro 170 euro. Per il pm, come scritto nel decreto di fermo, il giovane residente vicino a Milano, avrebbe dimostrato una «assoluta mancanza di empatia», oltre che l’assoluta consapevolezza del gesto compiuto. Lui comunque per ora non parla: stamattina si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, il quale si è riservato di decidere sulla convalida del fermo e sull’eventuale custodia cautelare. Il pm ha chiesto il carcere.
Mostoni e le ricerche sul web su «celle telefoniche e tabulati»
Le telecamere e le celle telefoniche fissano tutti gli orari. Alle 22.20 di sabato 24 maggio Mostoni entra nell’appartamento di via Stelvio, dopo aver parcheggiato la sua Skoda. A mezzanotte e mezza esce e contatta un amico, per poi raggiungerlo per una festicciola a Canegrate, non molto distante da lì. Quando arriva non ha più la sua felpa a righe, che gli inquirenti troveranno nella sua dimora di Robecco sul Naviglio lavata e stesa sullo stendiabiti. La mattina dopo sul suo computer fa le prime ricerche su Legnano News, per verificare se sia già uscita qualche notizia. Il cadavere viene trovato, però, solo qualche ora più tardi dal vicino di casa della 35enne: nella schiena ha ancora un coltello conficcato. Martedì 27, dopo che le prime informazioni sulle indagini iniziano a uscire, Mostoni cerca «celle telefoniche e tabulati: cosa sono». E sono proprio quelle celle, insieme ai conta targhe, che porteranno al suo arresto dimostrando la sua presenza a Legnano, lontano da casa sua, proprio nei minuti in cui si consumava il delitto.
La canzone di Eminem e il coltello mancante
Non sono le uniche ricerche che Andrea Mostoni, operaio di una ditta di manutenzione di macchinari, ha compiuto nei giorni intorno al delitto. La stessa mattina del femminicidio, sul suo smartphone il 28enne scarica alcune immagini legate all’immaginario della morte violenta. Nella galleria di foto sono presenti cimiteri e la copertina del singolo Killer del rapper americano Eminem. L’arma del delitto, il coltello trovato ancora conficcato nel corpo della 35enne, non è risultato compatibile con le altre lame presenti nell’appartamento dove Vasilica Potincu riceveva i clienti. Secondo gli inquirenti, dunque, è stato «portato lì dall’assassino». Durante la perquisizione a casa del 28enne, gli investigatori hanno rinvenuto un set da cucina da cui mancava una lama.