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Perché la foto dei batteri «provenienti da una mascherina» è fuorviante

31 Maggio 2025 - 10:34 Juanne Pili
L'immagine risulta utilizzata per scatenare terrore sull'uso delle protezioni

Diverse condivisioni stanno rilanciando l’immagine di una piastra Petri contenente quella che secondo la narrazione sarebbe una coltura di batteri che si accumulerebbero in una mascherina usata come dispositivo di protezione individuale (DPI) dopo 25 minuti, come quelle che abbiamo imparato a usare durante la pandemia di Covid-19. Vediamo quali sono le lacune scientifiche su cui si basa chi vuole spaventare gli utenti diffondendo questo genere di immagini.

Per chi ha fretta:

  • Dal 2020 continua a circolare una foto che mostrerebbe una quantità spropositata di batteri presenti nelle mascherine usate soprattutto durante la pandemia di Covid-19.
  • Agli occhi di un esperto è evidente che l’immagine è fuorviante perché mostra una piastra Petri lasciata contaminare anche da funghi dopo un lungo periodo di tempo.
  • Per altro i batteri in oggetto non sono collegati a malattie nelle persone.

Analisi

Le condivisioni che mostrano la coltura di batteri si presentano con la seguente didascalia:

Non è mai stata una questione di salute, ma di controllo.
QUESTI SONO BATTERI PROVENIENTI DA UNA MASCHERINA INDOSSATA PER 25 MINUTI E COLTIVATI IN UNA CAPSULA DI PETRI

Colture di batteri e mascherine

Del caso dei batteri in coltura provenienti da una mascherina si erano già occupati i colleghi di AFP Australia. Questa immagine circola almeno dal 2020 nonostante le spiegazioni esistano già da allora.

Il professor Emad El-Omar, docente di medicina presso la St George and Sutherland Clinical School dell’UNSW Australia e direttore del Microbiome Research Centre, ha affermato alla redazione di AFP che nell’immagine si vede «una piastra vecchia e fortemente contaminata, in produzione da parecchio tempo». Per altro il Professore precisa che quella nell’immagine è «una forte crescita di funghi, non solo di batteri! Ciò è molto probabilmente dovuto al fatto che la capsula è stata in incubazione a lungo ed è contaminata da muffe (o spore di muffa) presenti nell’ari».

Il dottor Richard E. Davis, direttore regionale di microbiologia presso il Providence Sacred Heart Medical Center nello stato di Washington, concorda col professor El-Omar. «L’immagine mostra una piastra di coltura ricoperta di colonie di batteri e anche di grandi macchie di funghi (le colonie “sfocate” nell’immagine). Le dimensioni delle colonie dei diversi tipi di batteri e funghi rendono evidente che questa piastra è stata coltivata per un lungo periodo di tempo, il che rende l’immagine ancora più spettacolare». Per altro, come precisa il dottor Davis, è improbabile che tali microbi possano causare malattie nelle persone. «Anche il numero di colonie fungine è sospetto – continua l’esperto -, i funghi che producono spore e crescono in questo modo non sono una parte importante dei normali microbi della bocca o della gola».

Conclusioni

Abbiamo visto che la coltura di batteri mostrata nell’immagine comprendeva anche una forte crescita di funghi. Agli occhi di un esperto è evidente che si tratta di una piastra contaminata da diverso tempo, che non rappresenta alcun pericolo per chi indossa le mascherine. Per altro i batteri in questione non sono collegati a malattie nelle persone.

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