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Martina Carbonaro, l’autopsia conferma l’agonia prima della morte: «Cranio fracassato, la 14enne colpita al viso e alla testa»

03 Giugno 2025 - 17:58 Stefania Carboni
martina carbonaro autopsia
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I primi accertamenti autoptici sul corpo della 14enne di Afragola. La giovane era viva quando sarebbe stata lasciata, sotto cumuli di detriti e rifiuti, in un casolare abbandonato a pochi metri da casa

Martina Carbonaro non è morta subito ma dopo una lunga agonia. La 14enne uccisa dall’ex fidanzato, il 19enne reo confesso Alessio Tucci, ad Afragola, secondo i primi accertamenti autoptici è stata colpita quattro volte, al viso e alla testa. Era viva quando il suo corpo è stato nascosto sotto cumuli di rifiuti e detriti in un casolare abbandonato a pochi passi da casa. E ha il cranio fracassato. 

Martina Carbonaro, i primi risultati dell’autopsia

L’autopsia, durata quattro ore, è stata eseguita dal perito nominato dalla Procura di Napoli Nord, la dottoressa Raffaella Salvarezza. All’esame hanno preso parte anche i consulenti di parte: per la famiglia di Martina l’avvocato Sergio Pisani ha nominato i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto. L’avvocato Mario Mangazzo, legale di Alessio Tucci, il 18enne reo confesso del femminicidio, ha delegato il medico legale Antonio Palmieri. La 14enne prima di spirare avrebbe sofferto.. A dire l’ultima parola saranno gli esiti degli esami che sono stati eseguiti oggi: sul cranio sono state rilevate quattro ferite principali, sia sulla parte frontale del cranio che nella parte posteriore. Rilevata anche una vasta frattura cranica con emorragia. Ora la salma sarà restituita ai familiari per le esequie. 

La zia: «Ha il volto fracassato»

«Mia nipote ha il volto fracassato. Stanno aspettando un medico che deve venire per la ricostruzione. Per come sta combinata non vogliono farcela vedere», aveva dichiarato al Corriere della Sera Santa, cognata di Enza Cossentino, madre di Martina. «Mia cugina – racconta Francesca, un’altra parente – non è più riconoscibile. Voglio precisare che lui l’ha condotta con l’inganno in quel casolare, perché lei lì non andava. Lei lo aveva lasciato dopo aver ricevuto un solo schiaffo. Noi vogliamo l’ergastolo». La zia ha aggiunto: «Noi lo abbiamo conosciuto. Sembrava un bravo ragazzo, invece è un mostro. Ed era lucido, non è stato un raptus».

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