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Ucraina: nuovo attacco al ponte di Kerch. I servizi segreti ucraini: «Obiettivo pienamente legittimo»

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L’attacco è avvenuto nella notte dopo mesi di preparazione. È la terza volta che l’intelligence ucraina prende di mira il collegamento strategico tra Russia e Crimea

Nuovo attacco dei servizi di sicurezza ucraini, Sbu, al ponte di Kerch che unisce la Russia alla Crimea.  È la terza volta che gli ucraini prendono di mira l’importante snodo stradale e ferroviario, l’unico collegamento terrestre tra i due territori e snodo cruciale per i rifornimenti russi. Sul canale Telegram della Sbu si legge il commento di Vasyl Maliuk, il capo dell’intelligence ucraina: «Il ponte di Crimea è un obiettivo pienamente legittimo, soprattutto considerando che il nemico lo utilizzava come arteria logistica per rifornire le proprie truppe. La Crimea è Ucraina, e qualsiasi manifestazione dell’occupazione riceverà una nostra dura risposta». Dall’agenzia Ria Novosti si apprende che le autorità russe hanno chiuso al traffico il ponte di Kerch.

I dettagli dell’attacco

Questa volta, secondo quanto si apprende da Rbc Ukraina, l’operazione ha richiesto diversi mesi di preparazione. Nella prima fase gli agenti della Sbu hanno minato i pilastri del Ponte di Crimea, per poi concludere l’operazione con l’attivazione degli ordigni esplosivi, oggi 3 giugno, alle 04:44 del mattino. L’Sbu dichiara di aver utilizzato 1.100 kg di esplosivo e che, durante l’esplosione, i supporti subacquei del livello inferiore sono stati gravemente danneggiati. Al momento non si registrano vittime.

I precedenti attacchi al ponte

L’esercito ucraino ha colpito il ponte che collega la Crimea alla Russia già in due occasioni: la prima l’8 ottobre 2022, quando un camion esplose sul ponte di Crimea causando anche un violento incendio, la seconda nel luglio 2023, mediante l’utilizzo di un drone navale che danneggiò due campate del ponte. In entrambe le occasioni gli ucraini negarono il loro coinvolgimento negli attacchi, salvo poi rivendicarli insieme nell’agosto del 2023. I russi accusarono i servizi segreti degli Stati Uniti e della Gran Bretagna di aver collaborato con gli ucraini nella realizzazione degli attacchi.

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