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«Non sei degno neanche di spolverargli gli anfibi». Il padre di Simone Leoni contro il leader di FI Giovani dopo l’attacco a Vannacci (che ringrazia)

06 Giugno 2025 - 14:10 Cecilia Dardana
vannacci forza italia
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«Da padre la ringrazio e mi rendo conto di quanto possa esserLe pesato esprimersi apertamente». Arriva la risposta di Vannacci a Silvio Leoni, dopo la lettera durissima in cui aveva criticato il figlio: «Per te tutto il mio sdegno per le gravi parole contro il Generale»

«Caro Silvio, da padre la ringrazio per le sue parole e mi rendo conto di quanto possa esserLe pesato esprimersi apertamente sulla vicenda». Comincia così la risposta del generale Roberto Vannacci finito al centro di una polemica tra Silvio Leoni e il figlio Simone, neo-segretario nazionale dei giovani di Forza Italia. «Suo figlio è un ragazzo e, proprio dai passi falsi, si impara a diventare uomini. Sono convinto che avendo alle spalle una guida come la Sua e una famiglia dai valori solidi e corroborati diventerà un ottimo politico. I giovani sono il nostro futuro ed è nostro dovere responsabilizzarli e spronarli affinché si spendano per la nostra collettività accettando anche qualche sbavatura nel loro percorso. Come Lei sa bene, l’importante non è cadere, ma rialzarsi più forti di prima».

Cosa è successo

La polemica è scoppiata dopo che Silvio Leoni ha inviato a Il Tempo una lettera durissima, in cui si scaglia contro il figlio Simone, dopo che questo nel suo discorso di esordio da leader dei giovani di Forza Italia, ha pesantemente attaccato Vannacci. «Ho conosciuto il Generale Roberto Vannacci, allora giovane tenente Incursore del 9º Col Moschin, nel 1993 in Somalia dove ero inviato di guerra. Insieme a quei ragazzi, paracadutisti della Folgore – come lo sono stato orgogliosamente anch’io nel 1980 – ho vissuto, nel cuore più profondo della Somalia, esperienze di autentica solidarietà in un contesto difficilissimo e pericoloso. E Vannacci era lì, nelle pattuglie a lungo raggio, rischiando la vita ogni giorno. Insomma so bene chi è Vannacci e chi sono i ragazzi in divisa che, con lui, hanno rappresentato Oltremare l’Italia in divisa. A loro – miei fratelli paracadutisti – sono profondamente legato. Ed è anche per questo che le gravissime parole di mio figlio mi hanno oltremodo ferito e disgustato», si legge nella lettera.

La difesa nei confronti del generale Vannacci

Non aveva risparmiato colpi al generale leghista, Simone Leoni, parlando dal palco del congresso di Forza Italia Giovani. A lui infatti aveva destinato l’attacco più duro: «Personaggi che invece di adottare un approccio inclusivo, ne adottano uno escludente. Persone che invece che essere generali a capo di un’armata del bene verso il prossimo scelgono di essere generali della codardia e della discordia per mero calcolo politico». Queste le sue parole, cui il padre di Simone ha deciso di rispondere proprio in virtù della conoscenza diretta del generale. «La Lealtà, Simone, non è un optional per un Uomo. Sei stato sleale accoltellando alle spalle un alleato. Gli hai addebitato, falsamente, pensieri contro disabili, gay e neri che lui non ha mai – e sottolineo mai – espresso né nel suo libro né in altre occasioni. Tutti argomenti che una miserabile sinistra – ripetutamente smentita – ha usato senza successo contro Vannacci. E ora tu hai fatto la stessa cosa. Tu lo sai che è falso ciò che hai detto».

Il tema dei suicidi tra i giovani

«Così come miserabile è il tentativo di rovesciargli addosso, addirittura, la responsabilità dei suicidi di alcuni ragazzi». Il riferimento, infatti, è al passaggio nel discorso del figlio in cui aveva sollevato il tema dei tanti suicidi tra i giovani, spesso proprio a causa delle discriminazioni. «Semmai dovreste chiedervi dove eravate voi mentre il vostro povero amico che si è tolto la vita nei mesi scorsi si tormentava l’anima, evidentemente non compreso nel suo disagio. Attribuire a Vannacci il suicidio di alcuni ragazzi è la cosa più bassa e spregevole io che abbia mai visto in vita mia. Dio abbia pietà di chi usa questi mezzi e tenga stretto a sé quel povero ragazzo».

«Non sei degno di spolverare gli anfibi al generale Vannacci»

Infine la chiusa, durissima: «Tu sei l’ultimo che si può rivolgere a Vannacci definendolo codardo. Vergognati! E ricordati che il coraggio, che tu non hai, Vannacci lo ha messo a disposizione non solo della Patria, non solo dei suoi uomini che ha riportato a casa sempre vivi, ma anche di quelle centinaia di ragazzi in divisa, morti o che stanno morendo per l’uso, infame, di proiettili all’uranio impoverito mentre tu dormivi sereno nella tua bambagia. Tu non sei degno, Simone, neanche di spolverare gli anfibi al Generale Vannacci».

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