Roma, identificate la donna e la bimba trovate morte a Villa Pamphili: forse madre e figlia. Anticipate le autopsie


I due cadaveri trovati ieri, 7 giugno, a Villa Pamphili a Roma hanno un nome e un legame. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, sono madre e figlia e le loro identità sarebbero state accertate tramite esame del Dna, ma si attendono conferme ufficiali da parte della polizia. La donna, circa 40 anni, è stata trovata chiusa in un sacco nero da alcuni passanti, a pochi metri di distanza dal corpicino senza vita della figlia di sei mesi. Le indagini si concentrano ora su un uomo originario dell’Est Europa, che potrebbe avere legami con le due vittime. Le autopsia, in programma inizialmente per martedì, sono state anticipate a stasera, domenica 8 giungo. A quanto si apprende, sulla donna ha dato esito negativo riguardo alla presenza di lesioni sul corpo. Per i risultati delle analisi tossicologiche servirà invece più tempo. È, invece, in corso quella sulla bambina.
Il nuovo sopralluogo
Questa mattina 8 giugno c’è stato un nuovo sopralluogo degli inquirenti sul luogo in cui sono stati trovati i due corpi. Le indagini della polizia si avvalgono per ora delle diverse testimonianze di chi ieri si trovava nel parco, tra una partita di pallavolo in famiglia e una passeggiata in un assolato sabato pomeriggio. Al vaglio ci saranno anche le immagini delle telecamere, con un’analisi ad ampio raggio, nel tentativo di ricostruire il percorso che ha portato i corpi nel parco. Per ora resta la reazione quasi attonita degli inquirenti. Come il pm Antonio Verdi, citato da Repubblica: «È una storia assurda. Preleveremo il Dna. Non abbiamo notato nessuna ferita sulla donna, ma è troppo presto per dirlo».
Com’è stata trovata la bambina
Il corpo della bambina è stato trovato da due donne nell’immondizia, circondato dall’erba. Le due pensavano fosse una bambola. Nel dubbio hanno chiamato un passante perché le aiutasse. La bambina era nuda, con il viso rivolto a terra. Sul corpo c’erano traumi su un braccio e la gamba destra. Potrebbe essere morta dopo la donna trovata a un centinaio di metri di distanza. Ma il sospetto è che il sacco possa aver accelerato il processo di decomposizione del corpo della donna.
Il ritrovamento della donna in un sacco nero
Era vestita, ma senza documenti la donna trovata quatto ore dopo la scoperta della bambina di sei mesi. A trovarla è stata una famiglia che giocava a pallavolo in un spiazzo poco distante. Quando la palla è finita nei cespugli, racconta il padre a Repubblica, hanno trovato il corpo: «Spuntavano un braccio e una gamba». È partita la chiamata alla polizia. L’uomo di 40 anni ha raccontato di aver sentito un cattivo odore, ma non è ancora chiaro da quanto tempo il corpo fosse in quel punto del parco.
Il racconto dei testimoni
Due testimoni hanno raccontato alla polizia di aver visto una donna in stato confusionale due ore dopo il ritrovamento della bambina. A Repubblica ne parla una delle testimoni, che era al parco con sua figlia: «Alle 18.40 abbiamo visto una signora dai tratti europei che stava sul ponte al centro della villa, era in stato confusionale. Aveva le mani sulle tempie e scuoteva la testa. Noi avevamo i cani al guinzaglio, l’abbiamo anche evitata perché eravamo con gli animali. Era vestita con un vestito scuro, largo, avevi i capelli color castano chiaro».