Massimo Bossetti a Belve Crime: «Il mio Dna sugli slip di Yara? Vorrei sapere come c’è finito» – Il video


Continua a dirsi innocente Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio nel novembre 2010. Anzi avanza non poche critiche al metodo di indagine, con cui gli inquirenti tramite analisi genetiche senza precedenti erano riusciti a chiudere progressivamente il cerchio attorno all’operaio 54enne. «È tutto assurdo, anomalo e incompreso», sostiene Bossetti parlando con Francesca Fagnani a Belve Crime, lo spin-off del programma di Rai2 in onda alle 21.25 di martedì 10 giugno. E anche di fronte alle obiezioni della conduttrice, l’uomo non arretra: «Come ci è finito il mio Dna sugli slip di Yara? È quello che vorrei capire anche io».
La difesa di Bossetti sul Dna: «Il Dna mitocondriale non c’era, eppure sanno tutti che non può disperdersi»
La linea auto-assolutiva di Massimo Bossetti si ripete identica a quella di sempre: negare categoricamente la validità delle indagini perché «fatte con il culo». In particolare, i dubbi del 54enne risiedono sulle analisi del materiale genetico trovato sul cadavere della ragazzina di Brembate di Sopra. «Il Dna nucleare, che normalmente si dovrebbe disperdere in poche settimane, invece era ancora presente. Il Dna mitocondriale, che è risaputo da tutti che non si può disperdere, non c’era», sostiene Bossetti. Impassibile Fagnani, che dopo aver sottolineato che la quantità di materiale genetico trovato sul cadavere non fosse «neanche poco», ricorda all’ex operaio bergamasco come «il Dna nucleare evidenzia in modo univoco l’identità di una persona». Non solo. La validità legale e forense, tra le due tipologie di Dna, ce l’avrebbe proprio quello nucleare, trovato in grandi quantità sugli slip di Yara e attribuito a Bossetti.
Il Dna sugli slip: «Vorrei sapere anche io cosa ci faceva lì»
«Però, scusi, poi c’è una domanda banalissima da fare», chiede Fagnani nell’unica clip di anticipazioni pubblicata dal programma di Rai2. «Ma il suo Dna, come ci è finito sugli slip di Yara?». Immediata la risposta del 54enne, che allontana ancora una volta da sé le responsabilità – già accertate in via definitiva – dell’omicidio della 13enne: «È quello che vorrei capire anche io».