Ultime notizie Donald TrumpFrancis KaufmannIranUnione europea
ATTUALITÀInchiestePiemonteTorinoViolenza sulle donne

Denuncia il marito prima di morire, le violenze per 50 anni e le preghiere delle due figlie ascoltate tardi: i giudici lo assolvono

Mano anziana ospedale
Mano anziana ospedale
Le conferme dei figli sui maltrattamenti sistematici subiti dalla madre. L'addio alla casa materna dal 1989: perché i giudici non hanno condannato l'anziano oggi 81enne

Prima di morire, una donna di 80 anni ha trovato il coraggio di rivelare le violenze subite dal marito per circa 50 anni. L’anziana era stata ricoverata in ospedale a Torino nell’estate 2023 per un tumore in fase terminale. Ai medici che l’assistevano, racconta Repubblica, l’anziana aveva implorato: «Non fatemi morire a casa». Con la voce fiaccata dalla malattia, la donna aveva raccontato ai medici gli abusi subiti quasi per tutta la vita: «Mio marito mi maltratta da quando ci siamo sposati, non voglio tornare a casa, lasciatemi morire qui».

Perché la donna ha denunciato il marito ai medici

Quella testimonianza raccolta dai medici è stata segnalata alle forze dell’ordine e al centro antiviolenza Demetra, aveva dato vita a un’indagine complessa e delicata. La donna non era riuscita a formalizzare una denuncia prima di morire, ma le sue parole avevano aperto uno squarcio su decenni di sofferenze nascoste. «Non voglio più tenermi dentro niente, voglio morire serena», aveva detto ai medici dell’ospedale.

L’inchiesta e le testimonianze dei figli dopo la morte della madre

Nonostante la morte dell’anziana, le indagini erano comunque partite, con gli investigatori che avevano sentito i tre figli della coppia. Le loro testimonianze avevano confermato quanto rivelato dalla madre: il padre aveva maltrattato sistematicamente la donna per tutti gli anni in cui i figli avevano vissuto in casa. I tre sono andati via di casa nel 1989, ognuno per cercare di rifarsi una vita lontano da casa. Le due figlie, in particolare, avevano più volte supplicato la madre di lasciare il padre e ricominciare daccapo, ma lei aveva sempre rifiutato. Per questo motivo le figlie non le avevano più parlato, salvo rare occasioni, spiegando di non riuscire a sopportare l’idea di vederla non reagire alle violenze subite. Nel processo, nessuno dei figli si è costituito parte civile.

La decisione del tribunale: prescrizione e assoluzione

Il marito oggi 81enne, assistito dall’avvocato Giuseppe Fissore, è stato prosciolto dal giudice, con una sentenza che ha sancito la prescrizione per i fatti anteriori al 2000 e l’assoluzione per quelli successivi «perché il fatto non sussiste». Per i maltrattamenti confermati dai figli e avvenuti quando ancora vivevano in casa era intervenuta la prescrizione, mentre per gli anni successivi non esistevano prove sufficienti, dato che i testimoni erano ormai lontani dal nucleo familiare. La difesa aveva sostenuto l’inutilizzabilità delle testimonianze «de relato», ottenendo il proscioglimento dell’imputato.

ID 14364287 © Tyler Olson | Dreamstime.com