Guerriglia in California, Trump manda i rinforzi: «Senza i Marines Los Angeles sarebbe in fiamme». Newsom: «È un dittatore» – Il video


Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e New York, oltre a Los Angeles e San Francisco: le proteste contro i raid anti immigrati illegali stanno dilagando in tutti gli Stati Uniti. Tra Los Angeles e San Francisco, secondo le ultime comunicazioni ufficiali delle forze dell’ordine, i manifestanti arrestati hanno superato quota 300. Nelle altre città è difficile invece tenere il conto: secondo la Cnn «diverse persone» sono state prese in custodia dalla polizia locale. I maggiori disordini si concentrano comunque nelle due metropoli. Il centro città di Los Angeles è stato definito una «zona di assembramento illegale», tanto che la polizia ieri notte ha allontanato una troupe della Cnn scortando cameramen e giornalisti al di fuori del perimetro delle manifestazioni con le mani dietro alla schiena.
June 10, 2025
Scontro totale Trump-Newsom
La tensione è alle stelle soprattutto da quando la Casa Bianca ha annunciato l’invio di 700 marines oltre che di migliaia di uomini della Guardia nazionale per tentare di placare i disordini. Il governatore della California Gavin Newsom, su tutte le furie, ha parlato della «folle fantasia di un presidente dittatoriale». «Non si tratta di sicurezza pubblica. Si tratta di accarezzare l’ego di un presidente pericoloso», attacca a muso duro. Ma oltre alle parole ci sono gli atti, perché dopo quella intentata ieri Newsom ha annunciato pure una seconda causa contro la decisione dell’amministrazione Trump di dispiegare in forze Marines e Guardia nazionale. Il governatore dem, che non nasconde le sue velleità nazionali in vista di Usa 2028, ha promesso dal canto suo di impiegare 800 nuovi agenti locali e statali. Donald Trump però non arretra di un millimetro, anzi in un post su Truth rivendica ogni scelta fatta. «Se non avessi “mandato le truppe” a Los Angeles le ultime tre notti, quella città, un tempo splendida e grandiosa, sarebbe ora in fiamme, proprio come 25.000 case rase al suolo a causa di un governatore e un sindaco incompetenti». Oltre a Newsom, nel mirino del presidente Usa per i ritardi sulla ricostruzione post incendi c’è dunque anche la sindaca di Los Angeles Karen Bass.
Musk dalla parte di Trump (almeno sulla California)
A dare manforte a Trump nel braccio di ferro sulla gestione dei migranti è arrivato nelle scorse ore pure Elon Musk, che ha rilanciato su X i post di Trump e Jd Vance sulla protesta, tentando forse un riavvicinamento con l’amministrazione. Ma a smentire il presidente Usa sulla possibilità addirittura di arrestare Newsom è stato paradossalmente il suo “zar” per la gestione dei confini Tom Homan. «Puoi protestare se vuoi, è un diritto garantito dal primo emendamento, ma se superi i limiti, se attacchi gli agenti dell’immigrazione e ostacoli il loro lavoro nascondendo un illegale è un crimine che va perseguito», ha spiegato Homan alla Cnn, precisando che questo vale per tutti, anche per Newson. «Ma il governatore non ha fatto nulla per legittimare un arresto», ha poi precisato.
I Marines in direzione Los Angeles: «Dobbiamo garantire forze sufficienti»
Un alto funzionario dell’amministrazione ha fatto sapere all’Afp che, dopo gli scontri sui raid per l’immigrazione, «i Marines statunitensi in servizio attivo di Camp Pendleton saranno inviati a Los Angeles per contribuire a proteggere agenti ed edifici federali». Ieri si parlava di 500 berretti verdi, alla fine sono 200 in più. L’esercito americano ha confermato separatamente l’invio da un battaglione di fanteria. Secondo i militari si integreranno «perfettamente» con le forze della Guardia Nazionale che il presidente repubblicano Trump ha inviato lì sabato senza il consenso del governatore democratico. L’invio ha lo scopo di garantire «un numero adeguato di forze», ha aggiunto. Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth aveva accennato per la prima volta alla possibilità di schierare i Marines – una misura del tutto insolita contro i civili – già sabato.
La rabbia di Newsom: «Follia schierare i Marines davanti ai loro connazionali»
Newsom non l’ha presa bene. «I Marines statunitensi hanno prestato servizio onorevolmente in numerose guerre per difendere la democrazia. Sono eroi. Non dovrebbero essere schierati sul suolo americano, di fronte ai propri connazionali, per realizzare la folle fantasia di un presidente dittatoriale. Questo è antiamericano», ha detto. Per poi provocare il deputato repubblicano Jim Jordan rispondendo ad un post sulle proteste a Los Angeles con bandiere messicane in cui affermava che «noi sventoliamo la bandiera americana in America». «Così?», ha replicato il governatore, pubblicando le foto con le bandiere del tricolore Usa usate dai fan di Donald Trump nel famigerato assalto a Capitol Hill.
Cosa sta succedendo a Los Angeles
Los Angeles è infiammata da tre giorni di proteste e scontri tra polizia e manifestanti con bandiere del Messico e di altri Paesi centroamericani per i raid anti migranti dell’amministrazione Trump. Finora sono 150 gli arresti, mentre alcuni cronisti sono stati colpiti da proiettili di gomma. Molti negozi sono stati saccheggiati e alcune auto della polizia sono state bruciate. La polizia ha sparato lacrimogeni e usato manganelli. La folla ha risposto con lanci di pietre, bottiglie, qualche molotov e pure una moto contro un cordone di polizia. La protesta rischia di allargarsi ad altre città, da San Francisco a Sacramento. Ma anche ad altre metropoli americane, rischiando di infiammare l’intero Paese. Come successe dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia, quando Trump tentò invano di usare l’Insurrection Act.
L’insurrection Act e la decisione di Donald Trump
Trump per ora non ha invocato, anche se non l’ha esclusa, la legge del 1807 che consente al presidente di impiegare l’esercito per reprimere disordini interni o far rispettare le leggi federali all’interno di uno Stato quando le autorità statali non sono in grado o non vogliono farlo. The Donald ha preferito usare una legge federale simile che consente al presidente di «federalizzare» le truppe della Guardia Nazionale in tre circostanze. Ovvero invasione o pericolo di invasione; ribellione o pericolo di ribellione contro l’autorità del governo statunitense. Oppure quando il presidente non è in grado di «far eseguire le leggi degli Stati Uniti» con le forze regolari. Ma la legge stabilisce anche che gli ordini per tali scopi «devono essere emanati tramite i governatori degli Stati». L’Insurrection Act e le leggi correlate sono state utilizzate durante l’era dei diritti civili per proteggere attivisti e studenti che desegregavano le scuole.