Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpElon MuskFemminicidiGaza
ESTERIAlì KhameneiBombardamentiIranIsraeleMedio Oriente

Dal leader dei Pasdaran al braccio destro di Khamenei: chi erano i generali e gli scienziati nucleari iraniani uccisi nei raid israeliani

13 Giugno 2025 - 17:49 Filippo di Chio
iran israele generali scienziati morti
iran israele generali scienziati morti
Tra le vittime il capo di stato maggiore, la seconda figura più potente in tutto l'Iran, insieme a oltre sei professori ed esperti di fisica nucleare. Morto anche il capo negoziatore, che stava conducendo le trattative con gli Usa di Donald Trump

L’operazione Leone rampante, Rising Lion, è solo alle sue prime battute. Decine di località strategiche iraniane, da siti di arricchimento dell’uranio a basi militari fino ad abitazioni di alti ufficiali, sono nel mirino delle forze armate israeliane. «Un attacco preventivo» secondo Tel Aviv, secondo Teheran «una dichiarazione di guerra». Non solo per la portata, dato che i raid e il lancio di missili dureranno qualche giorno. Ma anche perché la mossa del premier Benjamin Netanyahu ha di fatto decapitato la Repubblica islamica, uccidendo almeno cinque alti generali e gran parte dell’élite nucleare. Tutti immediatamente sostituti nel tentativo di ovviare a un inevitabile voragine di potere.

Chi sono i generali iraniani morti nei raid: dal capo dei Pasdaran al leader missilistico

In cima alla lista degli obiettivi c’era sicuramente il generale Mohammad Bagheri. Secondo solo all’Ayatollah Ali Khamenei, Bagheri ricopriva il ruolo di capo di stato maggiore delle forze armate iraniane. Era la testa del «più alto organo militare di Teheran, che attua le politiche e monitora e coordina le attività», come recita un documento ufficiale americano. Una battuta d’arresto non di poco conto al pari dell’uccisione del generale Hossein Salami, comandante in capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie. Nato nel 1960, era il leader dei Pasdaran da ormai sei anni e anche lui rispondeva solo ed esclusivamente alla Guida suprema Khamenei. Salami è stato la mente dietro agli attacchi aerei che l’Iran ha scagliato su Israele in aprile e in ottobre 2024.

iran israele generali uccisi
Il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, generale Mohammad Bagheri (a destra), e il comandante delle Guardie rivoluzionarie islamiche, maggiore generale Hossein Salami (a sinistra), durante la Giornata dell’Esercito a Teheran il 17 aprile 2024

La morte di Gholamali Rashid, vice comandante delle forze armate, ha indebolito ulteriormente gli alti ranghi militari al pari di quella di Amir Ali Hajizadeh, leader dell’aeronautica militare delle Guardie rivoluzionarie e a capo del programma missilistico del Paese. Nei bombardamenti avrebbe perso la vita anche Esmail Qaani, comandante della Forza Quds dei Pasdaran. In poche parole, era colui che aveva in mano il reparto di intelligence e che negli anni ha condotto tra le più segrete e sanguinose operazioni segrete all’estero. Successore di Qasem Soleimani, ucciso nel 2020 in un raid americano, e già dato per morto nell’ottobre 2024, è stato tra i principali responsabili della proficua collaborazione tra Teheran e gruppi paramilitari come Hezbollah e gli Houthi.

Shamkhani, il braccio destro «troppo ambizioso» dell’Ayatollah

Non solo generali. A cadere vittima sotto le bombe israeliane è stato anche uno dei politici più influenti di tutto l’Iran. Ali Shamkhani, ex responsabile della sicurezza nazionale iraniana ed ex ministro della Difesa, era uno stretto collaboratore dell’Ayatollah Ali Khamenei. Fu lui a rappresentare Teheran nei colloqui che hanno portato alla firma di un accordo storico per ripristinare le relazioni diplomatiche con la nemica Arabia Saudita. A metà 2023 fu allontanato dalla Guida suprema perché ritenuto troppo ambizioso e dunque una potenziale minaccia al potere di Khamenei. È rientrato a pieno regime tra i negoziatori dell’Ayatollah quando sono ripresi i contatti con Washington in vista di un possibile nuovo accordo sul nucleare.

Ali Shamkhani iran
Ali Shamkhani, l’allora segretario iraniano del Consiglio supremo di Sicurezza nazionale (a destra) incontra l’inviato francese Emmanuel Bonne a Teheran, il 10 luglio 2019

Chi sono gli scienziati nucleari uccisi da Israele

E proprio il settore nucleare è stato uno dei principali focus dell’operazione Rising Lion. Almeno sei scienziati nucleari sarebbero rimasti uccisi nei raid, tra questi Abdolhamid Minouchehr, Ahmadreza Zolfaghari, Amirhossein Feqhi Motalleblizadeh, Mohammad Mehdi Tehranchi e Fereydoun Abbasi. Gli ultimi due erano tra i principali collaboratori di Teheran. Mohammad Mehdi Tehranchi, fisico teorico, era il presidente dell’università islamica Azad dell’Iran. Nel 2020 era stato inserito dagli Usa nella lista delle persone che «agiscono in modo contrario alla sicurezza nazionale americana o agli interessi di politica estera». Fereydoun Abbasi aveva occupato il ruolo di capo dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran. Dopo aver sopravvissuto due attentati nel 2010, aveva lavorato a stretto contatto con il ministero della Difesa.

leggi anche