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Querela boomerang per Erich Grimaldi: prosciolto il pediatra che denunciò l’operato del “Comitato Terapia Domiciliare Covid-19”

15 Giugno 2025 - 12:43 David Puente
Le «pratiche sanitarie» sostenute dal Comitato dell'avvocato vengono indicate come «dotate di fragili, se non assenti, fondamenti scientifici»

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare spesso dell’avvocato Erich Grimaldi. Nel 2022 si presentò, senza successo, alle elezioni politiche con la sigla UCDL, nello stesso simbolo insieme al Partito Animalista e 10 Volte Meglio. A partire dal 2023, il suo nome divenne particolarmente noto a causa del presunto “testamento colombiano” di Silvio Berlusconi. Tuttavia, viene ricordato soprattutto per le sue controverse attività durante il periodo pandemico. Dopo una querela presentata nel 2022 contro l’infettivologo Bassetti, l’avvocato decise di querelare e andare fino in fondo contro un giovane pediatra di Pordenone, secondo lui colpevole di averlo diffamato in alcuni commenti pubblicati su un post Facebook del nostro editore Enrico Mentana. Non gli è andata molto bene all’avvocato, in particolar modo per il suo “Comitato”.

I fatti, dal “Comitato Cura Domiciliare Covid” alla decisione del Tribunale

Nel corso della pandemia Covid-19, l’avvocato Erich Grimaldi aveva coordinato un gruppo di medici, e non solo, proponendosi e fornendo a migliaia di persone la speranza di ottenere un aiuto in caso di positività al virus. Come riportato da una nostra inchiesta, pubblicata nel 2022, l’operazione conosciuta con il nome di “Comitato Cura Domiciliare Covid” (o “Comitato Terapia Domiciliare Covid-19”) presentava diverse problematiche. Tra queste, in particolare, lo “schema terapeutico” e lo studio firmato dall’ematologo Paolo Bellavite, fino all’assegnazione di personale «non legittimato a svolgere attività di assistenza domiciliare dei pazienti che abbiano contratto infezione da SARS-CoV-2». Un operato che venne aspramente criticato da diversi medici, tra questi un giovane pediatra di Pordenone, il dott. Giorgio Cuffaro, prontamente denunciato dall’avvocato Grimaldi per diffamazione nel 2023 insieme a quattro medici iscritti all’Ordine (Pizziconi Pia, Tripodi Giuseppe, Raffelli Roberta e Pignataro Antonino). Una querela che si è rivelata un boomerang.

Dopo aver sentito le parti in camera di consiglio all’udienza del 9 aprile 2025, il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Milena Granata, ha messo fine alla disputa con un’ordinanza di archiviazione del caso. Secondo quanto riportato in quest’ultima, il dott. Giorgio Cuffaro, di fatto, viene prosciolto da tutte le accuse, sottolineando come sia intervenuto con fermezza esprimendo la propria posizione contraria rispetto a «talune pratiche sanitarie adoperate da soggetti non meglio specificati in concomitanza con l’emergenza pandemica, considerate dannose per i pazienti e dotate di fragili, se non assenti, fondamenti scientifici».

Una querela nata dall’intervento del pediatra in un post Facebook del nostro editore

Nel gennaio 2023, nei commenti di un post del nostro editore Enrico Mentana, dove veniva condiviso un articolo di Open riguardo una dottoressa che “curava i tumori con ultrasuoni e radiofrequenze” condannata all’ergastolo, il dott. Giorgio Cuffaro era intervenuto esprimendo la sua speranza affinché «vengano processati i gruppi di “cure” domiciliari precoci, che hanno fregato e continuano a fregare un sacco di povera gente». Inoltre, Cuffaro punta il dito contro «quelli che disincentivavano la vaccinazione in piena pandemia e “curavano” la Covid con antibiotico, cortisone, eparina, integratori vari, prescritti rigorosamente a distanza via Whatsapp». In alcuni casi, il pediatra interviene parlando di «un gruppo di ciarlatani». Interventi che non erano sfuggiti all’avvocato Grimaldi, riconoscendo tali critiche come rivolte al suo operato e a quello del suo gruppo.

La querela venne inizialmente archiviata nel 2024, quando il Tribunale di Pordenone non ritenne che i commenti del dott. Cuffaro fossero lesivi della reputazione dei querelanti e che questi rappresentassero «espressione del diritto, tutelato a livello costituzionale, della libera manifestazione del pensiero». Di fatto, opponendosi alla prima archiviazione, l’avvocato Grimaldi si è ritrovato contro una seconda decisione del giudice dove non viene soltanto ribadita l’innocenza del medico, ma si indicano le «pratiche sanitarie» sostenute dal Comitato come «dotate di fragili, se non assenti, fondamenti scientifici».

Nella memoria difensiva del dott. Giorgio Cuffaro, come spiegato a Open dall’avvocato Roberto Marchegiani, risultano citati a favore del querelato (e poi prosciolto) diversi articoli giornalistici sul “Comitato”. Tra questi, in particolare, quelli pubblicati da Open, come quello del 17 settembre 2021 intitolato «Coronavirus e cure domiciliari precoci: cosa c’è da sapere e perché bisogna fare attenzione» e, in particolare, l’inchiesta del 14 gennaio 2022 riguardante lo “Schema terapeutico domiciliare” del Comitato e lo studio firmato dal prof. Serafino Fazio, dalla dottoressa Flora Affuso e dall’ematologo Paolo Bellavite (non più iscritto all’Ordine). Ricordiamo che tra i firmatari dello studio figura anche Peter McCullough, promotore di un fantomatico protocollo detox per i vaccinati contro la Covid-19.

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