Il raid in diretta sulla tv di Stato iraniana: «Diversi morti». La reazione della giornalista nello studio in fiamme – I video
Un fischio, un boato, poi i led dello studio della tv di Stato iraniana (Irib) diventano completamente neri. La conduttrice Sahar Emami si gira, si china tossendo e scappa dalla sedia mentre una coltre di fumo scuro e polvere invade la stanza. Poco dopo, mentre l’edificio è ancora in fiamme, le trasmissioni riprendono: «Forza, colpiteci ancora», è il grido di sfida di fronte alle telecamere. Nel frattempo arrivano le prime notizie: «Diversi morti tra giornalisti e maestranze». È l’ultimo, doppio, attacco che l’Idf ha portato in territorio iraniano, nel tentativo di fiaccare il governo dell’Ayatollah e smantellare il sistema militare nucleare e missilistico di Teheran.
La reazione dei giornalisti: «Sapevano del raid, hanno preferito continuare a lavorare»
La tv di Stato era al corrente di essere obiettivo di un raid mirato, in uno dei quartieri più centrali e popolosi della capitale iraniana. «Hanno voluto rimanere al loro posto», scrive l’Irib in una nota. «Continueremo a trasmettere le notizie anche senza uno studio, se necessario». Hanno poi aggiunto, dopo aver lodato il «martirio» degli uomini e delle donne uccise: «Il regime sionista non metterà a tacere la voce della nazione iraniana».