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Luca Pievani sceglie la traccia sul padre alla prima prova di Maturità. Il filosofo: «Io non lo avrei mai fatto, per una questione di imbarazzo»

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Il commento del filosofo alla decisione del figlio: «Avevo auspicato non mi scegliesse». Il ragazzo sogna di fare il giornalista

Aveva auspicato che non lo scegliesse, ma gli adolescenti spesso non ascoltano i genitori. Luca, il secondogenito del saggista bergamasco Telmo Pievani, ha scelto proprio la traccia sul padre per la sua prima prova di maturità. Il testo «Un quarto d’era (geologica) di celebrità», pubblicato sulla rivista trimestrale Sotto il Vulcano, era infatti una delle tre proposte della Tipologia B – testo argomentativo. Una riflessione sull’impatto ambientale della nostra civiltà e sulla cementificazione del territorio. Nella giornata di mercoledì 18 giugno, non appena aperte le buste, è arrivato puntuale il commento del filosofo. «Tra i banchi oggi c’è anche mio figlio, speriamo non mi scelga», aveva detto. Ma così non è stato.

La prima prova di Luca Pievani

Il ragazzo ha iniziato la scalata alla maturità nel liceo scientifico Lorenzo Mascheroni di Bergamo. «Ci siamo sentiti e mi ha detto che, purtroppo, ha scelto la mia traccia. Non so dire che cosa avrà scritto», ha raccontato il saggista in un’intervista al Corriere della Sera. La reazione del padre dopo aver scoperto che il figlio aveva scelto proprio la traccia da lui firmata non è stata di orgoglio, anzi. Pievani si è detto «onorato» che un suo saggio fosse stato selezionato dal Ministero come traccia per la maturità 2025, ma la stessa gioia non ha caratterizzato la reazione alla notizia che proprio Luca lo aveva scelto. Nell’intervista al Corriere si mostra quasi perplesso per la decisione del figlio: «Io non lo avrei mai fatto, per una questione di imbarazzo. Ma va bene così».

Il presente e il futuro del giovane Luca Pievani

Se per affrontare il proprio presente il ragazzo ha scelto la traccia del padre, anche per il futuro pare abbia già le idee chiare. «Vuole fare il giornalista – ha raccontato Telmo Pievani – glielo sconsigliano tutti, ma a lui piace scrivere». Nel suo tema d’italiano il giovane ha citato grandi autori classici, come Leopardi e Ovidio. E il padre, chiamato a commentare la decisione delle fonti, ha risposto: «Lui è un umanista, adora i classici e mi pare che questa chiave interpretativa possa andare bene, ma avrebbe potuto contemplare altre letture, a cominciare da quella evolutiva, oppure costituire uno spunto per affrontare il problema ambientale».

Telmo Pievani ricorda la propria maturità

In base a quanto raccontato dal filosofo, il ricordo della sua maturità al liceo classico Paolo Sarpi di Bergamo è tutt’altro che felice. «Non andò bene. Scelsi un tema molto difficile, lo ammetto, su Italo Calvino e la scienza. Un elaborato nerd che non piacque per nulla alla commissione. Avevo una media altissima, ma fui licenziato solo con 58/60». Tuttavia, come spesso accade, quella fu solo una piccola sbavatura agli albori di una grande carriera fatta di autorevoli pubblicazioni e prestigiose cattedre in giro per il mondo. Tra tutte, oggi insegna filosofie delle scienze biologiche nel Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova.

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