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Ginevra, la proposta europea per fermare la guerra al vaglio dell’Iran. L’Aiea: «Rischio catastrofe nucleare»

20 Giugno 2025 - 17:38 Ugo Milano
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Francia, Germania e Regno Unito provano ad aprire un varco, la delegazione di Teheran chiede una pausa nei negoziati per valutare il piano

Da sette giorni in Iran parlano solo i missili, ora l’Europa prova la via del negoziato. Al centro delle trattative di Ginevra, in Svizzera – a cui partecipano i ministri degli Esteri di Regno Unito, Germania, Francia e Iran oltre che l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Kaja Kallas – c’è la questione nucleare. Tuttavia, a metà pomeriggio i colloqui sono stati sospesi. Da quanto si apprende, la delegazione iraniana ha chiesto un’interruzione per consultazioni interne, un’iniziativa che sembra suggerire che la proposta sul tavolo, avanzata da Francia-Gb-Germania, sia significativa. Fonti del Quai d’Orsay confermano che i colloqui sono interrotti per una «pausa tecnica» e che ogni delegazione è rientrata in una sala di lavoro separata.

L’Iran pronto a negoziare sui limiti dell’uranio

Stando a quanto riporta Reuters, che cita una fonte diplomatica di Teheran a margine dei colloqui, l’Iran sarebbe pronto a negoziare «limitazioni» ai suoi programmi d’arricchimento dell’uranio «a uso civile», ma «respinge categoricamente» ogni proposta «di arricchimento zero», tanto più alla luce dell’attacco d’Israele. La fonte sottolinea, inoltre, all’agenzia britannica il ruolo cruciale del dialogo diplomatico con i Paesi europei del cosiddetto gruppo E3, visto il rifiuto iraniano di negoziati diretti con gli Usa nella situazione di minaccia bellica attuale: «La situazione è cambiata, l’Europa deve accelerare».

Macron: «Presenteremo un’offerta completa sul nucleare»

L’obiettivo di oggi, ha anticipato il presidente francese Emmanuel Macron, è quello di presentare a Teheran «un’offerta completa, diplomatica e tecnica». Che quindi abbracci al suo interno varie questioni, dalle attività nucleari ai lanci di missili balistici fino al finanziamento di gruppi terroristici come Hamas a Gaza, Hezbollah in Libano e gli Houthi in Yemen.

Macron a Netanyahu: «Basta bombe su civili e strutture energetiche»

Per sedersi al tavolo, e per avere una speranza che sia un dialogo proficuo, è però necessario uno sforzo di de-escalation in Medio Oriente. «Nulla giustifica le bombe sulle infrastrutture energetiche e civili», ha detto ancora Macron parlando con la stampa durante il 55esimo Salone internazionale dell’aeronuatica a Le Bourget, appena fuori Parigi. «Israele deve porre fine ai raid sugli edifici civili, bisogna assolutamente dare priorità al ritorno al negoziato».

Abbas Araghchi al Consiglio dei diritti umani dell’Onu

Seduto al tavolo, per conto della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, c’è il ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Il confronto con gli omologhi di Parigi, Berlino e Londra per lui avviene dopo che Araghchi ha parlato alle 13 al Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Poco prima del suo intervento, ha parlato con la stampa l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Daniel Meron.

Aiea: «Possiamo garantire ispezioni inconfutabili in Iran»

Al Consiglio di Sicurezza Onu sul conflitto Israele e Iran è intervenuto anche il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi: «Possiamo garantire, attraverso un sistema di ispezioni inconfutabili, che in Iran non verranno sviluppate armi nucleari», ha detto. Le ispezioni «possono costituire la base di un accordo di lunga durata che porti la pace ed eviti una crisi nucleare in Medio Oriente – ha aggiunto -. Questa opportunità non dovrebbe essere persa, l’alternativa sarebbe un conflitto prolungato e una minaccia incombente di proliferazione nucleare che, pur provenendo dal Medio Oriente, eroderebbe di fatto il Trattato di non proliferazione». Nel suo intervento, il direttore dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite ha inoltre spiegato che «la centrale nucleare di Bushehr è il sito in Iran dove le conseguenze di un attacco potrebbero essere più gravi. Si tratta di una centrale nucleare in funzione e un attacco diretto potrebbe comportare un rilascio molto elevato di radioattività nell’ambiente».

Foto copertina: ANSA / SARAH YENESEL | Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, durante l’intervento al Consiglio di Sicurezza dell’Onu

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