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Guerra Israele-Iran, gli Usa piazzano due bombardieri più vicini a Teheran. L’arresto sospetto a Cipro di un pasdaran: «Pianificava un attentato»

21 Giugno 2025 - 13:22 Alba Romano
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L'Idf uccide un comandante delle guardie rivoluzionarie: «Distrutto il 50% dei lanciatori di missili iraniani»

Due bombardieri B-2 sono decollati dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri, e sono diretti all abase militare statunitense sull’isola di Guam, territorio americano in Micronesia, nel Pacifico occidentale. È quanto emerge dai dati di tracciamenti di volo, rilanciati sui social dai ricercatori di Open Source Intelligence. Se confermata, la notizia potrebbe rappresentare un segnale di avvicinamento del governo americano alla partecipazione diretta nella guerra contro l’Iran. I B-2 sono infatti gli unici mezzi in grado di trasportare la Massive Ordnance Penetrator, la bomba statunitense di cui, secondo gli esperti, avrebbe bisogno Israele per distruggere l’impianto nucleare sotterraneo iraniano di Fordow.

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Fermato a Cipro un membro dei pasdaran: «Pianificava un attacco in Europa»

Nella mattinata di sabato, la polizia di Cipro ha fatto sapere di aver arrestato un uomo con l’accusa di terrorismo e spionaggio, presumibilmente un membro delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L’uomo, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, stava pianificando un attacco «immediata» nell’isola, dove al momento migliaia di israeliani aspettano di imbarcarsi per rientrare in patria. La polizia cipriota avrebbe ricevuto «informazioni altamente riservate e affidabili da un’agenzia straniera», probabilmente il Mossad israeliano. L’uomo arrestato vive in un appartamento nei pressi delle basi militari britanniche sull’isola di Cipro, dove è stato visto aggirarsi con una macchina fotografica, uno zoom e tre telefoni cellulari.

Ucciso un comandante delle guardie rivoluzionarie

In attesa di capire se Donald Trump trascinerà gli Stati Uniti in guerra con l’Iran e al fianco di Israele, in Medio Oriente si continua a combattere. Nella mattinata di sabato 21 giugno, i caccia dell’aeronautirca dello Stato Ebraico hanno attaccato e ucciso Behanam Shahriari, comandante dell’unità di trasferimento di armi (190) della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie e responsabile del contrabbando di armi agli emissari iraniani in Medio Oriente. Secondo l’Idf, Shahriari «ha lavorato direttamente con Hezbollah, Hamas e Houthi fornendo missili e razzi che sono stati lanciati contro Israele durante la guerra». Nell’attacco israeliano a Khorramabad, a sud-ovest di Teheran, sono stati uccisi cinque membri delle guardie rivoluzionarie iraniane.

L’Idf: «Distrutto il 50% dei lanciatori di missili in Iran»

Secondo le stime di Tel Aviv, gli attacchi dei caccia israeliani condotti negli ultimi giorni hanno distrutto oltre la metà dei lanciatori di missili balistici, mentre molti altri sono intrappolati nei tunnel colpiti tra le montagne iraniane. Secondo l’esercito dello Stato Ebraico, ora gli iraniani hanno più difficoltà a sparare decine di missili contro Israele dall’Iran occidentale e per questo stanno operando prevalentemente da est.

Teheran denuncia il capo dell’Aiea

Ci pensa Vladimir Putin a difendere il regime degli ayatollah e il suo programma nucleare. «L’Iran ha il diritto di perseguire programmi di tecnologia nucleare per scopi pacifici», ha detto il presidente russo in un’intervista a Sky News Arabia, assicurando che il suo Paese è pronto a fornire a Teheran «l’assistenza e il supporto necessari allo sviluppo dell’energia nucleare pacifica». Nel frattempo, il governo iraniano ha presentato una denuncia contro il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per «il suo approccio al programma nucleare iraniano». Le dichiarazioni rilasciate alla vigilia degli attacchi israeliani, si legge nella lettera inviata da Teheran alle Nazioni Unite, «hanno violato palesemente e gravemente il principio di imparzialità».

Mamma e bimbo di Parma fuori dall’Iran

Sono stati tratti in salvo il bimbo di 18 mesi e la mamma, architetta iraniana residente a Parma, che si trovavano a Teheran per conoscere i nonni del piccolo quando è iniziato l’attacco di Israele. Su Instagram il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha spiegato che i due hanno intrapreso un «lungo viaggio fino al confine con l’Azerbaigian, arriveranno a Baku e si imbarcheranno su un aereo verso l’Italia». Nei giorni scorsi, il compagno della donna, il ginecologo Salvatore Politi, aveva lanciato l’sos per la sua compagna 36enne e il loro bimbo. «Li aspetto in municipio per un saluto e un abbraccio», ha aggiunto il sindaco.

Foto copertina: ANSA/EPA/Haydn West | Un bombardiere b-2 americano in una foto del 2001

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