Il Papa sugli abusi sessuali nella Chiesa, la lettera alla giornalista che scoprì gli scandali in Perù


Nella lotta agli abusi sessuali compiuti da membri del clero, la Chiesa «ha bisogno dei giornalisti». Lo scrive papa Leone XIV in una lettera spedita alla giornalista peruviana Paola Ugaz che ha contribuito con lui, allora vicepresidente dei vescovi del Perù, a far emergere gli scandali del Sodalizio, un’organizzazione cattolica sciolta a causa degli abusi compiuti da alcuni suoi dirigenti. «Fin dall’inizio del mio pontificato, quando ho avuto il privilegio di rivolgermi per la prima volta ai giornalisti riuniti dopo il conclave, ho sottolineato che la verità non è proprietà di nessuno, ma è responsabilità di tutti cercarla, custodirla e servirla», aggiunge Prevost. E poi ancora: «Difendere un giornalismo libero ed etico – dice il pontefice – non è solo un atto di giustizia, ma un dovere di tutti coloro che aspirano a una democrazia forte e partecipativa».
La lotta alla povertà e alle disuguaglianze
Nella mattinata di oggi, sabato 21 giugno, il Papa ha ricevuto nell’aula della benedizione i partecipanti al Giubileo dei governanti e degli amministratori, un’udienza a cui ha partecipato anche la premier Giorgia Meloni. Rivolgendosi ai politici, Leone XIV ha invitato a «promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati». Va superata, ha sottolineato Prevost, «l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura», perché «quanti vivono in condizioni estreme gridano per far udire la loro voce e spesso non trovano orecchie disposte ad ascoltarli». Questa situazione «genera situazioni di permanente ingiustizia, che facilmente sfociano nella violenza e, presto o tardi, nel dramma della guerra».
L’appello sull’IA
Nell’udienza con i politici, papa Leone XIV ha poi affrontato il tema dell’intelligenza artificiale. «Si tratta di uno sviluppo che certamente sarà di valido aiuto alla società, nella misura in cui, però, il suo utilizzo non porti a intaccare l’identità e la dignità della persona umana e le sue libertà fondamentali», ha osservato il pontefice. In particolare, ha avvertito Prevost, «non bisogna dimenticare che l’intelligenza artificiale ha la sua funzione nell’essere uno strumento per il bene dell’essere umano, non per sminuirlo o addirittura per definirne la sconfitta». La vita personale, ha insistito ancora papa Leone, «vale molto più di un algoritmo e le relazioni sociali necessitano di spazi umani ben superiori agli schemi limitati che qualsiasi macchina senz’anima possa preconfezionare».
Foto copertina: ANSA/Vaticano | Papa Leone XIV durante l’udienza generale in piazza San Pietro, 18 giugno 2025