Medio Oriente, Schlein a Meloni: «Dica che l’Italia non sarà trascinata in guerra e che le basi Usa non saranno usate»


«Dica chiaramente, presidente del Consiglio, che l’Italia non si farà trascinare in questa guerra e che le basi Usa in Italia non saranno usate». Così, la segretaria del Pd, Elly Schlein, nelle dichiarazioni di voto dopo le comunicazioni della premer Giorgia Meloni alla Camera. «Questi ultimi attacchi rischiano di portare il conflitto a una escalation globale, eppure lei (Meloni, ndr) è riuscita a fare la sua relazione senza nominare Trump e Netanyahu». Un silenzio che, secondo Schlein, pesa soprattutto alla luce dei recenti attacchi statunitensi alle basi nucleari iraniane. «Il presidente degli Stati Uniti ha agito senza il consenso del Congresso Usa – ha proseguito la leder dem -. Non possiamo prevedere la reazione dell’Iran, ma anche della Russia e della Cina. Le ripercussioni possono essere imprevedibili. Per fortuna che Trump, il suo amico, promise di mettere fine ai conflitti in 48 ore».
Schlein ha quindi rilanciato l’appello alla diplomazia, richiamandosi alle parole del segretario generale dell’Onu. «Facciamo nostre le parole di António Guterres contro i conflitti e il ritorno alla via negoziale, l’unica speranza è la pace – ha continuato -. Il Pd è stato il più attivo di denuncia nei confronti del regime di Teheran: non abbiamo fascinazioni per i regimi autoritari, e neanche a quelli che vietano per legge i Pride (l’Ungheria, ndr). La leader dem ha infine chiarito la posizione del Partito democratico sulla questione nucleare iraniana: «Siamo d’accordo che l’Iran non possa sviluppare un’arma nucleare, ma la relazione dell’Aiea non era un mandato in bianco a bombardare. Se l’obiettivo di Trump e Netanyahu era un cambio di regime, la storia dovrebbe insegnare che la democrazia non si ottiene con le bombe».
Schlein: «Sbagliato aumentare al 5% le spese militari»
Per Schlein è, inoltre, «sbagliato aumentare al 5% le spese militari, Sanchez in Spagna ha dimostrato che si può dire di no – ha precisato – Non ha detto la verità, presidente, perché aumentare al 5% significa la fine dello Stato sociale italiano, il colpo di grazia alla sanità, alla scuola, alle politiche per la transizione. È evidente che l’Ue non può affidarsi a nessuno per la sicurezza, ma la strada è costruire una politica comune, un solo esercito europeo, non la corsa al riarmo di 27 eserciti, per questo chiediamo che il governo esca dall’ambiguità e si batta per la difesa comune e l’integrazione europea. Noi chiediamo che l’Italia sia all’altezza della sua storia. Le carte internazionali non sarebbero più in grado di affrontare le questioni del nostro tempo? Non è vero, le cito la Costituzione che ripudia la guerra», ha concluso.
Conte a Meloni: «Garantisca che non darà supporto con le basi»
«In uno scenario di grande instabilità lei (Meloni, ndr) spesso rivendica di aver ridato centralità all’Italia: è un’espressione che troviamo ridicola. Sono tre anni che ci chiediamo quale traccia ha lasciato, su quale dossier ha inciso, quale sia la politica estera dell’Italia». A dirlo è il leader del M5s, Giuseppe Conte nelle dichiarazioni di voto. «La verità – continua Conte – è che lei ha sempre provato a stare nel mezzo, cercando di non scontentare mai le decisioni prese a Bruxelles, Washington o alla Nato». Per Conte, Meloni «dovrebbe garantire qui che l’Italia non si lascerà coinvolgere neppure indirettamente nell’escalation, che le nostre basi non daranno supporto per favorirla», ha aggiunto. «Lei ha illuso un po’ tutti: credo che la sua politica sia viziata da grossi limiti, deleteri per il Paese. Lei non vuole pregiudicare i rapporti con l’establishment, con chi fa affari nei comparti della difesa. Lei confonde la politica estera con l’ideologia, agisce per difendere i suoi alleati politici», ha concluso il leder del M5s.
Fratoianni (Avs): «Meloni senza una posizione chiara, è complicità»
Nel suo intervento durante le dichiarazioni di voto alla Camera, anche il deputato Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, ha criticato la presidente del Consiglio per l’assenza di una presa di posizione netta nei confronti del conflitto in Medio Oriente. «Non si tratta di una questione stilistica – ha affermato –. Le abbiamo segnalato l’assenza di alcune citazioni perché nominare Trump o Netanyahu significa assumersi la responsabilità di esprimere un giudizio, indicare delle responsabilità. Avrei voluto sentire dire da lei, o almeno da qualcuno del governo, che si condanna l’uso unilaterale della forza in violazione del diritto internazionale». Fratoianni ha poi accusato la premier di ambiguità: «Se non ha il coraggio di prendere una posizione chiara, si rende complice della distruzione di quel sistema di regole che ha cercato di mettere il mondo al riparo da nuove guerre globali. È una strada pericolosa, senza ritorno». Infine, il leader di SI ha chiesto al governo un impegno politico concreto sul tema israelo-palestinese: «Ci dica cosa intende fare. Riconosca lo Stato palestinese, blocchi il commercio di armi con Israele e promuova sanzioni. È tempo di scelte nette».
Respinte le risoluzioni di Pd, M5S, Avs e Iv
La Camera ha respinto le risoluzioni presentate dal Partito democratico, dal Movimento5stelle, da Alleanza verdi e sinistra e da Italia Viva sulle comunicazioni della presidente del Consiglio in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2025. Il governo aveva espresso parere contrario ai testi. Approvati invece alcuni punti della risoluzione di Azione.
Foto copertina: ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI | La dichiarazione di voto di Elly Schlein, alla replica della presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, Roma 23 giugno 2025