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Giucas Casella: «Sono fluido. Ho avuto rapporti sia con uomini che con donne»

23 Giugno 2025 - 06:44 Alba Romano
giucas casella fluido
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L'ipnotizzatore che si definisce mentalista: «Sono uno che riesce a percepire con la mente»

Giuseppe Casella Mariolo, in arte Giucas si definisce «Mentalista: sono uno che riesce a percepire con la mente». Nell’intervista che rilascia oggi a Filippo Maria Battaglia per La Stampa sostiene che il suo sia «un dono della natura». E che il primo segno lo ha avuto da piccolissimo: «Caddi in un pozzo, stavo per annegare. Gridavo, ma mamma era sordomuta, non poteva percepire le urla. Eppure avvertì il pericolo: si buttò per recuperarmi. Lì telepaticamente qualcosa è successo». Poco dopo cominciano a succedergli cose strane: «Incontrai su un sentiero una vipera, la fissai terrorizzato: si pietrificò».

Il bambino e il sacerdote

E ancora: «In quegli anni frequentavo la chiesa madre di Termini Imerese, in Sicilia, dove sono nato. Quando uno dei bambini si faceva male, riuscivo a fargli passare il dolore fissandolo e toccandolo. I genitori dei miei amici erano preoccupati. Fu il sacerdote, monsignor Sarullo, a tranquilizzarli: “Il demonio non c’entra, si chiama ipnosi”. Organizzammo uno spettacolo in parrocchia e, alla fine, mi disse: “Ti chiamerai Giucas, come le iniziali del tuo nome”». Ha fatto anche il fachiro: «Andavo in giro per il mondo, da Beirut a Roma, a Parigi, a trafiggermi con gli stiletti». Ha conoscuto la contessa Edda Ciano, primogenita di Benito e Rachele Mussolini: «Una donna straordinaria. Ogni sera mi diceva: “Dopo il buffet della notte, vieni a prendermi in cabina e così mi porti in discoteca”. Calzava delle infradito e ballava, ballava, ballava».

L’ipnositerapia

Poi si è dedicato all’ipnositerapia a Roma. Fino al nuovo incontro con Edda che gli chiede di preparare uno spettacolo al Bagaglino: «Fu un successo: molte persone rimasero ipnotizzate, con le mani legate. Tra loro c’era pure Nina Malatesta, la segretaria di Pippo Baudo. Mi convocò e mi disse: “Domani vai a Catania, ad Antenna Sicilia”». E quindi: «La prima volta che lo incontrai, Pippo mi chiese: “Dov’è il cilindro? Dov’è il coniglio?”. Il suo regista mi disse: “Hai 5 minuti, non uno di più”. Stavo per mandarlo a quel paese, ma entrai in scena. E anche lì più della metà del pubblico rimase con le mani legate. C’era anche la maestra di scuola di Baudo».

«Guardami! Guardami!» e «Quando lo dico io!»

E comincia l’era dei tormentoni: «Guardami! Guardami!» e «Quando lo dico io!». Oggi, che ha quasi 75 anni dice che è «un grande bonazzo». E che bisogna togliersi 25 anni, «quindi ne ho 50». A fine anni Ottanta un incidente: «Durante un’edizione di Fantastico, mi misi uno spillone in gola. Persi la concentrazione, uscì un sacco di sangue in diretta. La Rai mi sospese». E lui andò da Berlusconi: «Un uomo straordinario, generoso, giocherellone». Di recente ha detto: «Ogni tanto ci parlo ancora adesso, sta benissimo». Ha un figlio James, nato da una storia con Carol Torr. La sua compagna è Valeria Perilli. Ma non vivono insieme: «Ognuno a casa sua: ecco perché va avanti da tanti anni. Poi, quando si deve fare l’amore, hai voglia, sono sempre qui».

Fluido

Di sé dice di essere fluido: «Sono per il libero amore: ho avuto rapporti sia con uomini sia con donne». Spiega che «per l’ipnosi ci vuole una predisposizione». E ricorda che urante una sua esibizione a “Quelli che il calcio”, Simona Ventura non riuscì a trattenere le risate. «In quello studio addormentai anche Rocco Siffredi, lo poggiai su due piedistalli e ci feci camminare sopra Simona. Che a un certo punto, a metà percorso, disse: “Devo stare attenta, qui posso rovinare una carriera”». In Grecia avrebbe dovuto percorrere 30 metri sulle braci ardenti: si ustionò tutto. «Colpa di un tizzone appuntito che mi bucò il piede e mi fece deconcentrare». Ha detto che vuole vivere 115 anni. «Ho detto 110». Ma fuma tantissimo. «Embè? Anche l’uomo più vecchio del mondo fumava. Che significa?».

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