Alvaro Vitali morto «sulle scale di casa». Il rientro forzato dall’ospedale, l’abbandono. Parla l’amico: «Soffriva come un cane»


Alvaro Vitali se n’è andato a 75 anni proprio dove voleva essere, cioè a casa sua. Dopo due settimane di ricovero per una broncopolmonite, l’attore aveva insistito per tornare a casa nonostante le condizioni di salute precarie. «Voleva tornare a casa, non ne poteva più dell’ospedale, e alla fine lo ha fatto davvero», racconta l’amico regista Claudio Di Napoli a Fanpage. «Purtroppo non è nemmeno riuscito ad arrivarci: dopo aver salito i primi tre gradini, si è sentito male e si è accasciato. L’ambulanza è arrivata subito, ma non c’è stato nulla da fare».
L’ultimo abbraccio all’amico Manolo
Negli ultimi istanti di vita, Vitali non era solo. Accanto a lui c’era Manolo, un amico che negli ultimi tempi gli faceva da assistente. «È morto fra le braccia di Manolo», spiega Di Napoli, che aveva preso l’abitudine di andare a trovarlo ogni sera in ospedale. Un gesto di amicizia autentica in un momento in cui l’attore si sentiva particolarmente fragile e abbandonato.
Il dolore per la crisi con la moglie
Secondo il racconto del regista, gli ultimi giorni di Vitali sono stati segnati da una profonda tristezza legata ai problemi coniugali con la moglie Stefania Corona. «La situazione sentimentale che stava vivendo lo aveva profondamente provato. Soffriva come un cane abbandonato sull’autostrada», confida Di Napoli. «Lo andavo a trovare tutte le sere in ospedale. Restavo con lui per un paio d’ore e lo vedevo piangere, stare male». Una sofferenza che nessuno immaginava potesse portare a un epilogo così drammatico.
Abbandonato dal mondo del cinema
Vitali ha spesso confidato a pochi amici quando soffrisse la solitudine, soprattutto nel mondo del cinema. Durante il ricovero ha ricevuto pochissime visite. «Nessuno degli amici del cinema è venuto in ospedale. Lo hanno fatto solo gli amici del teatro, Stefania, io e Manolo. Nessuno dei grandi nomi con cui ha lavorato negli anni si è fatto vedere», denuncia amaramente Di Napoli.