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Il nuovo disco solista di Samuel dei Subsonica è generazionale e politico: «Oggi mancano spazi davvero liberi per esprimersi» – L’intervista

26 Giugno 2025 - 17:52 Gabriele Fazio
Maree è un album che mescola clubbing e puro cantautorato. Per il cantante si tratta del terzo disco solista

L’attività con i Subsonica, quella con i Motel Connection e ora il terzo disco solista, in cui Samuel si conferma uno dei più illuminati autori della musica italiana degli ultimi trent’anni. Maree, questo il titolo dell’opera, chiude un cerchio riportando al centro le sonorità da clubbing. Un linguaggio molto giovane e cool, che poi è il marchio di fabbrica del suo agire in musica da sempre, per affrontare tematiche spesso assai complesse con il piglio del cantautore puro. Le canzoni di Maree ti acchiappano per la gola con un sound accogliente, che invita al ballo liberatorio, ma senza mai rinunciare al contenuto, specie per quel che riguarda il mutevole panorama che ci circonda. ) «In genere – dice a Open – io non è che me la prendo con una fazione piuttosto che con l’altra nelle mie canzoni, racconto più che altro quello che provo, che vivo. Io ho attraversato degli anni burrascosi, che sono stati gli anni ’90, in giro per l’Italia a suonare, in cui succedevano cose molto simili a quelle che succedono oggi, però c’era una voglia di vivere insieme determinate cose, c’era la possibilità di stare insieme senza sentirsi colpevoli, senza avere la colpa del divertimento tatuato addosso. C’erano degli spazi per esprimersi molto più liberi – prosegue – e piano piano mi sono reso conto, avendo vissuto quegli anni, che queste cose stanno venendo a mancare». «Una volta c’erano spazi più liberi per esprimersi»

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