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Trump esulta per la vittoria sullo ius soli, la Corte Suprema limita i giudici dei tribunali: «Non possono fermare i suoi ordini»

La sentenza non riguarda la legittimità costituzionale della legge, ma il potere dei giudici di tribunali minori. Trump esulta su Truth: «Enorme successo»

La Corte suprema americana ha limitato i poteri dei giudici dei tribunali inferiori di sospendere le decisioni del presidente degli Stati Uniti in materia di cittadinanza. Per quanto il principio dello Ius soli resti inalterato, Donald Trump considera la decisione dei giudici una vittoria. La Corte non si è pronunciata sull’ordine esecutivo del presidente Usa, che puntava ad abolire il meccanismo della cittadinanza acquisita automaticamente per chi nasce su suolo americano, al di là delle origini genitoriali. La decisione finale della Corte Suprema sullo ius soli, però, arriverà ad ottobre, come ha fatto sapere l’Attorney General Usa, Pam Bondi, in un briefing con la stampa e Donald Trump alla Casa Bianca. La sentenza di oggi, quindi, ha autorizzato temporanemente lo stop al diritto di cittadinanza voluto dal presidente, ma non prima di 30 giorni. La Corte oggi non è entrata nel merito dell’ordine esecutivo firmato Trump, ma solo sul potere dei giudici di grado inferiore di bloccare gli ordini esecutivi.

Cosa prevedeva il provvedimento di Trump

La Corte Suprema si è pronunciata a favore di Donald Trump, che nel primo mese del suo secondo mandato alla Casa Bianca aveva firmato un ordine esecutivo che annullava il diritto di cittadinanza per chi nasce negli Stati Uniti da genitori non americani. All’epoca vi si era opposto un giudice di Seattle. La Corte, però, ha segnalato che il piano del presidente di porre fine alla cittadinanza per nascita potrebbe non essere mai applicato, perché l’applicazione di questo divieto, come hanno spiegato i giudici, verrà per ora sospeso per 30 giorni, per dare tempo alle corti di contestarne la legittimità. In alternativa, la corte ha riconosciuto un altro strumento con cui l’interesse di un cittadino può essere difeso: la class action, una sorta di procedimento legale collettivo.

Trump e lo stop allo ius soli

L’ordine esecutivo che rende inefficace lo ius soli, la legge per cui chi nasce negli Usa ha diritto alla cittadinanza americana (anche se con genitori stranieri), è stato firmato dal tycoon il primo giorno del suo secondo insediamento alla Casa Bianca. Secondo la decisione della Corte Suprema, che non entra nel merito della costituzionalità dell’ordine esecutivo, il provvedimento di Trump dovrebbe entrare in vigore in alcune aree del Paese. Ma la questione non riguarda soltanto il diritto di cittadinanza. Con la loro decisione, i giudici federali si sono di fatto pronunciati sul potere dei tribunali in materia di cittadinanza. Per questo motivo, il provvedimento potrebbe avere un impatto che va oltre la questione dello ius soli e ampliare di fatto il potere esecutivo.

L’esultanza di Donald Trump

Nonostante la sua ordinanza potrebbe di fatto non entrare mai in vigore, Donald Trump non ha esitato a dichiararsi vincitore. Sul social truth il tycoon l’ha definita una «vittoria monumentale». Riferendosi ai giudici della corte suprema, durante la conferenza stampa ha poi detto: «Hanno salvato la divisione dei poteri, è una sentenza importantissima».

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