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Vannacci e la nuova sparata sui gay: «Ci riarmiamo e poi chi mandiamo al fronte? Quelli che sfilano al Pride?» – Il video

27 Giugno 2025 - 20:37 Alba Romano
Durante un comizio nel Foggiano, l’eurodeputato ha criticato l’aumento della spesa militare in Europa e la fornitura di armi all’Ucraina, lamentando al contempo quella che ha definito una carenza di uomini «pronti a combattere»

«Davanti alla minaccia russa chi mandiamo? In Toscana di recente c’è stato il Gay Pride: mandiamo questi signori al fronte?». Una frase che ha suscitano una nuova ondata di polemiche attorno al generale ed europarlamentare della Lega Roberto Vannacci, che giovedì 26 giugno, durante un comizio a San Marco in Lamis, nel Foggiano, ha rivolto un attacco diretto, l’ennesimo, alla comunità Lgbtq+, parlando davanti a circa duemila persone. Una provocazione che ha suscitato immediate reazioni e che si inserisce nel solco delle sue posizioni già espresse in passato su temi legati a identità sessuale e diritti civili.

La critica all’aumento della spesa militare

Nel suo intervento, l’eurodeputato ha criticato l’aumento della spesa militare in Europa e la fornitura di armi all’Ucraina, lamentando al contempo quella che ha definito una carenza di uomini «pronti a combattere». Ha messo in discussione l’educazione nelle scuole italiane, sostenendo che oggi manchino valori come «difesa della patria, onore, coraggio e sprezzo del pericolo».

Una lunga scia di polemiche

Non è la prima volta che Vannacci finisce al centro della bufera per dichiarazioni controverse. Già nel suo libro Il mondo al contrario aveva scritto: «Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione». Più di recente, durante un dibattito televisivo su La7, aveva ribadito che «gli stessi omosessuali si definiscono non normali». Le affermazioni sul palco di San Marco in Lamis confermano una linea di pensiero che ha suscitato critiche da numerosi fronti, soprattutto in ambito politico e sociale.

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