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Un anonimo reggaeton per Elodie e Sfera Ebbasta, Samuel è una garanzia, un incanto Joan Thiele – Le recensioni delle nuove uscite della settimana

29 Giugno 2025 - 21:00 Gabriele Fazio

Samuel – Maree

Samuel è sicuramente uno dei più illuminati pensatori di musica degli ultimi 30 anni. In pochi riescono a porsi obiettivi, si, molto cool, molto “avanti”, spinti da una necessità artistica così autentica. Samuel, nella sua attività con i Subsonica, forse ancor di più nel progetto Motel Connection, senza mettere da parte le scappatelle da solista, non tiene mai da parte il concetto, un pensiero in musica che inquadri le proprie esigenze. Il pop de’ Il codice della bellezza, il cantautorato più intimo di Brigata bianca e oggi Maree, un disco che potrebbe segnare una linea invalicabile, un prima e un dopo, come se Samuel fosse arrivato ad un punto, ad una cifra stilistica ben definita nella quale tutti questi elementi, che hanno caratterizzato in momenti diversi la sua storia, si fondono alla perfezione. Un disco che si balla e che si ascolta, un disco che diverte e che non le manda a dire, un disco che riesce a essere valido come celebrazione del clubbing come punto di partenza, state of mind, ma anche come musica d’impegno sociale. Un impegno approfondito, adulto, serio, ma sviscerato con l’intellettualismo di una scena, quella del clubbing appunto, giovane, a cui quello spessore non è mai stato attribuito. È come se Samuel avesse braccia abbastanza grandi da abbracciare tutto e tutti, forte di un album senza sbavature, ma che impenna in momenti come Sogno padano, Tamburo e Abbracciami.